Calamari stampati in 3D, sono vegani a base di alghe e vengono da Singapore

Un nuovo modo di produrre cibi simili ai prodotti ittici, a base vegetale, arriva dall’Università di Singapore. Sono i calamari vegani a base di alghe e fagioli, realizzati anch’essi -come altri cibi ultimamente- grazie alla stampa in 3D.
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Francesco Castagna 27 Ottobre 2023

Non solo carne, filetti di pesce, verdure come carote, la filiera degli alimenti stampati in 3D sta prendendo sempre più forma. Ad agosto una start-up di ricercatori con base a Singapore ha sviluppato un nuovo tipo di calamari diversi dal solito: sono stati creati elaborando un inchiostro a base di proteine di microalghe e fagioli mungo, da poter friggere ad aria.

Dal sapore gradevole e con un profilo salutare uguale a quello del pesce, i ricercatori spiegano nel comunicato stampa con il quale viene presentato il nuovo prodotto che idee di questo tipo "sono necessarie più opzioni di finti frutti di mare a causa di pratiche di pesca e acquacoltura non sostenibili, che possono esaurire le scorte e danneggiare l'ambiente".

"Penso che sia imminente che l'approvvigionamento di pesce possa essere molto limitato in futuro", ha detto la ricercatrice che ha sviluppato il progetto, Poornima Vijayan, e ha aggiunto: "Dobbiamo essere preparati dal punto di vista delle proteine alternative, soprattutto qui a Singapore, dove oltre il 90% del pesce viene importato".

L'invenzione di nuovi alimenti stampati in 3D potrebbe aiutare enormemente la causa ambientale. Gli allevamenti ittici intensivi infatti hanno devastato in tutto il mondo la fauna marina e contemporaneamente hanno avuto un impatto sull'ambiente. Con una popolazione mondiale sempre più in crescita la domanda di cibo aumenterà di conseguenza, inoltre i ricercatori spiegano che a portare i consumatori verso cibi alternativi sono anche la mancanza di sostenibilità delle pratiche di allevamento in mare e la contaminazione da microplastiche e/o metalli pesanti presenti negli organismi di mare.

Mancavano però finora delle alternative per gli amanti dei prodotti del mare. Per questo motivo, il team di ricerca dell'Università di Singapore ha testato le microalghe e i fagioli mung. Il team di ricerca ha spiegato che in futuro si potrebbe pensare a una produzione di alimenti su larga scala, in modo tale da poter accedere a cibi del genere anche nei ristoranti.