
Mentre qui in Italia piogge e nevicate abbondanti creano non pochi disagi, dall'altra parte del mondo, in Australia, si sta consumando un autentico dramma a causa del caldo anomalo. Da ormai tre mesi infatti gli incendi, alimentati dalle temperature più elevate della norma – nei giorni scorsi sono state toccate punte di 41 gradi – e dai forti venti, stanno devastando intere aree della principale nazione dell'Oceania. I vigili del fuoco lavorano incessantemente per cercare di spegnere le fiamme. Circa un mese fa ti avevamo raccontato come anche tra gli animali, in particolare tra i koala, gli incendi stavano facendo numerose vittime. La tragica storia di Lewis ha commosso tutto il mondo.
La situazione è particolarmente grave nello stato del Nuovo Galles del Sud, dove i focolai attivi sono circa un centinaio. Qui sono andati distrutti circa 30 mila chilometri quadrati di terra, un'area pari a quella del Belgio. Il bilancio parla finora di otto morti. Le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno chiesto alla popolazione di evitare gli spostamenti durante il periodo natalizio. Sydney (che del Nuovo Galles del Sud è la capitale) è da settimane avvolta da una fitta coltre di fumo provocata proprio dai roghi non lontano dalla città. Il cielo sopra la metropoli è degno di un film distopico.
La colpa, secondo gli esperti, è da attribuire soprattutto ai cambiamenti climatici. Se infatti gli incendi boschivi stagionali si sono sempre verificati in Australia, le condizioni più calde e più secche dovute al riscaldamento globale hanno aumentato la loro frequenza in maniera esponenziale.
La situazione, insomma, è catastrofica. Eppure, il premier australiano Scott Morrison è rientrato solo ieri dalle vacanze alle Hawaii. Un fatto che ha suscitato non poche polemiche in Australia, dal momento che nel frattempo imperversava l'emergenza incendi. In occasione di una conferenza stampa, il primo ministro australiano ha chiesto pubblicamente scusa per essere partito non proprio al momento giusto, ma ha subito ribadito che in questa fase serve unità, e non discordia.
Le polemiche non finiscono qui. In un'intervista rilasciata all'emittente televisiva australiana Seven Network, Morrison ha ammesso la connessione tra gli incendi e i cambiamenti climatici, ma ha anche ribadito che non modificherà le politiche del governo riguardo alle emissioni di gas serra. "Affronteremo responsabilmente i cambiamenti climatici, ma non cancelleremo il lavoro di migliaia di australiani allontanandoci dalle industrie tradizionali", ha affermato il premier conservatore. Il che vuol dire continuare a utilizzare in maniera consistente i combustibili fossili, in particolare il carbone. Non è un caso che l'Australia è uno di quei paesi che alla Cop25 di Madrid ha messo i bastoni tra le ruote alle trattative per raggiungere obiettivi climatici più ambiziosi. A quanto pare non è bastato il disastro in corso a far cambiare idea.