Cambridge Crops: la start up che ha ideato una pellicola sostenibile che può allungare la vita del cibo del 200%

Una pellicola realizzata a partire dalla seta, trasparente, invisibile, impercettibile. Un sistema che consente di allungare moltissimo la vita degli alimenti, contribuendo alla loro conservazione. È il progetto della start up Cambridge Crops, a partire dall’idea di uno scienziato italiano del Mit.
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Sara Del Dot 10 Giugno 2020

C’è, ma non si vede. È invisibile, incolore, insapore e ha uno spessore millimetrico. Descritta così, difficilmente lascia pensare a qualcosa che potrebbe rivoluzionare la lotta allo spreco in tutto il mondo. Eppure, nonostante abbia consistenza e presenza minime, questa pellicola potrebbe rappresentare davvero il futuro. Un futuro sottile, quasi inesistente. Eppure tanto importante.

Sto parlando di una pellicola commestibile realizzata a partire dalla seta, che se applicata al singolo alimento riesce ad allungargli la vita fino al 200% in più. Il suo inventore è Benedetto Marelli, scienziato italiano del Mit di Boston e docente di ingegneria civile e ambientale, che quasi per caso è venuto a conoscenza delle proprietà estremamente conservative della seta, in particolare della fibroina.

Qualche anno fa, mentre lavorava a un contest, Benedetto lasciò per una settimana alcune fragole intrise in un composto di seta. Trascorsi i sette giorni, si accorse che quelle avvolte dal composto erano rimaste conservate molto bene, mentre quelle lasciate all’aria aperta erano rovinate e immangiabili.

Poco tempo dopo lo scienziato fondò la start up Cambridge Crops, assieme ad altri esperti, al fine di studiare e progettare un modo tutto nuovo di conservazione degli alimenti che fosse efficace, sostenibile e commestibile. Insomma, praticamente invisibile sia per le persone che per l’ambiente.

L’obiettivo? Combattere lo spreco enorme che ogni anno interessa circa un terzo di ciò che finisce sulle tavole di tutto il mondo.

La start up ha scelto di puntare alla sostenibilità in tutto e per tutto, sia negli obiettivi che nella loro realizzazione, in primis nell’isolamento della proteina della seta. Per fare ciò, ha infatti deciso di utilizzare solo acqua e sale.

A breve sul mercato, la pellicola sostenibile potrebbe riuscire presto a sostituire il packaging monouso che tanto affolla supermercati e negozi, consentendo di liberarcene in favore di un’alternativa priva di controindicazioni.