
Alle ore 17:45 di ieri, 7 settembre 2023, è iniziato un nuovo sciame sismico ai Campi Flegrei, culminato, alle 19:45, con una scossa di magnitudo 3.8: la più forte dal 2012 e una delle più forti mai registrate in zona da quando esistono gli strumenti di rilevazione. Il terremoto non ha provocato danni, ma solo tanto spavento. Al momento, come confermato da Francesca Bianco direttrice dipartimento vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) a Rai News, a seguito del forte sisma avvertito anche a Napoli, non si osserva una variazione sincrona di altri parametri (che potrebbe fare pensare al movimento di magma) pertanto l’evento dovrebbe rientrare nello spettro degli effetti innescati dal bradisismo, fenomeno legato alla pressurizzazione o depressurizzazione dei fluidi contenuti nel sistema di alimentazione superficiale del vulcano che si gonfia o si sgonfia come una sorta di spugna. Qual è la situazione?
Come conferma l’ultimo bollettino mensile dell’INGV, durante il mese di agosto 2023, nell'area dei Campi Flegrei sono stati registrati 1.118 terremoti, il numero mensile più alto degli ultimi anni. Gli eventi hanno avuto una magnitudo massima di 3.6±0.3, uno dei valori più alti mai registrati. Di questi, 1.026 eventi (circa il 92 % del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non determinabile a causa della bassa ampiezza del segnale non chiaramente distinguibile dal rumore di fondo, 75 eventi (circa il 7% del totale), hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, 14 eventi (circa l’1% del totale), hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.9 e 3 eventi (circa lo 0,3% del totale), hanno avuto una magnitudo ≥ 3.0. In totale sono stati localizzati 703 eventi (circa il 63% di quelli registrati), ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 4 km.
Il numero mensili di eventi sismici sta raggiungendo quello registrato durante il picco della crisi bradisismica avvenuta nei primi anni ’80.
La risposta ai movimenti dei fluidi nel sottosuolo sono i terremoti, ma anche la deformazione del suolo (sollevamento o abbassamento). Da novembre 2005, il sollevamento registrato alla stazione del Rione Terra a Pozzuoli è stato di circa 113 cm: oltre un metro. La rete di rilevazione conferma che la geometria del sollevamento è radiale, con centro proprio nella zona di Pozzuoli che si solleva ancora ad una velocità massima di circa 15±3 mm/mese. Come ha spiegato all’ANSA il vulcanologo dell’INGV Giovanni Macedonio, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi si faranno nuove campagne di misura per capire se queste variazioni dei parametri geofisici siano associati a movimenti di fluidi, si controllerà il sollevamento dell’area con l’aiuto di Gps e satelliti e si analizzeranno i dati geochimici relativi a flusso, temperatura e composizione chimica dei gas: «Osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni», ha specificato.
Secondo il bollettino di agosto dell’INGV, i valori massimi di temperatura superficiale della serie temporale misurata all’infrarosso nelle aree di Pisciarelli e Solfatara, ovvero dove si hanno significative manifestazioni fumaroliche superficiali, mostrano una lieve tendenza all’aumento. I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale, con valori di flusso di anidride carbonica dal suolo nell'area della Solfatara che confermano livelli elevati (fino a 4.000 tonnellate al giorno) e comparabili a quelli che si ritrovano nei pennacchi di vulcani attivi a degassamento continuo (es. Etna). Secondo i vulcanologi dell’INGV, tuttavia, i parametri geochimici rilevati negli ultimi mesi non mostrano un trend ben definito.
INGV, Protezione Civile Nazionale e Istituzioni locali continuano il proprio impegno per monitorare e gestire la situazione. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, nel corso di una riunione in Comune svoltasi nella giornata di ieri, ha confermato l’impegno dell’amministrazione nel prestare la massima attenzione alla mitigazione del rischio derivante dai fenomeni bradisismici in atto. Mercoledì prossimo il Primo Cittadino si recherà a Roma per incontrare il Ministro della Protezione civile Nello Musumeci a cui chiederà uno specifico provvedimento che preveda misure per fronteggiare i rischi derivanti dal bradisismo, a partire dallo stanziamento di risorse per completare le verifiche e l’esecuzione di interventi strutturali sugli edifici e sulle infrastrutture pubbliche e per agevolare i cittadini nelle attività di controllo e di adeguamento statico degli immobili di proprietà privata.
A seguito di questo incontro è già stata programmata una riunione presso la Città Metropolitana di Napoli tra il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e i sindaci dei Comuni dell’area flegrea confrontarsi sulla situazione in corso e sulle possibili azioni da adottare.