Capodoglio trovato morto in Sardegna: al suo interno 22 kg di plastica e un feto di due metri

È stato recuperato sulla spiaggia Cala Romantica, a Porto Cervo. Si tratta di un esemplare femmina lungo 8 metri, morta perché la quantità di plastica che aveva ingerito nel corso degli anni le aveva completamente bloccato l’apparato digerente. Anche il feto, di due metri e mezzo, pare fosse morto da tempo.
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Sara Del Dot 1 Aprile 2019

Per tutti, la Sardegna non è altro che un paradiso terrestre, con acque cristalline e spiagge da sogno. Eppure lo spettacolo a cui è stato possibile assistere ieri lungo il litorale di Porto Cervo, di paradisiaco non aveva proprio nulla. Sulla spiaggia Cala Romantica, infatti, è stato trovato senza vita un capodoglio femmina lungo 8 metri e pesante 8 tonnellate. A individuarlo è stato il custode di un residence turistico lì vicino che ha notato la massa ingombrante dondolare tra le onde, rosse di sangue a causa dell’urto con gli scogli.

Ma la scoperta più sconcertante è avvenuta in seguito. Perché all’interno del corpo del cetaceo sono stati rinvenuti ben 22 kg di plastica e un feto della lunghezza di due metri e mezzo, probabilmente già morto da tempo. Il motivo del decesso è con ogni probabilità il fatto che due terzi dello stomaco dell’animale erano occupati da piatti monouso, sacchetti, flaconi di detersivo e reti da pesca accumulatisi nel corso degli anni e arrivati a una quantità tale da bloccare l’interno apparato digerente, impedendo al capodoglio di nutrire se stesso e il suo piccolo.

Gli esperti hanno riferito che quei capodogli, la cui specie è già a rischio, si nutrono in profondità e non lasciano mai le acque del Mediterraneo nel corso della vita. Questo significa che tutta la plastica ingerita da questo esemplare altro non è che un campione rappresentativo della gravità delle condizioni dei nostri fondali marini.

Lo stesso ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha sottolineato lo stato di emergenza delle acque che circondano la Penisola, dichiarando anche che nei prossimi giorni approderà in Consiglio dei Ministri il disegno di legge SalvAmare per tutelare le acque dei nostri mari e i loro ecosistemi. Tra le altre cose, questo disegno di legge dovrebbe consentire ai pescatori di riportare a terra la plastica recuperata dalle loro reti durante la pesca, plastica che attualmente sono praticamente obbligati a ributtare in acqua.