Caricabatterie universale, via libera dall’Unione Europea. Ogni anno 11mila tonnellate di rifiuti elettronici in meno

Dall’autunno 2024 ogni dispositivo elettronico venduto nell’Unione Europea dovrà essere dotato di una porta Usb di tipo C, così da essere ricaricato con lo stesso caricabatterie. La decisione è stata presa oggi dal Parlamento e dal Consiglio Ue, le cui stime prevedono 11mila tonnellate di rifiuti elettronici in meno e 250 milioni di risparmio all’anno per i consumatori.
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Michele Mastandrea 7 Giugno 2022

Una misura di buon senso vede finalmente la luce. Parlamento Ue e Consiglio Europeo hanno infatti trovato l'accordo sul "caricatore universale" per i dispositivi elettronici, su cui era già arrivato il parere favorevole del terzo pilastro comunitario, la Commissione Europea.

L'obiettivo di uniformare il mercato dei caricabatterie, rivedendo il testo della ‘Direttiva sugli apparecchi radiofonici', sembra dunque quasi raggiunto. E per te ci sono ottime notizie: a breve ogni nuovo smartphone, tablet e camera di taglia medio-piccola venduto nella Ue dovrà infatti essere ricaricabile tramite una porta Usb di tipo C. Inoltre, verrà separata la vendita dei caricatori da quella dei dispositivi.

Avrai capito la conseguenza di questa decisione: non dovrai più comprare un nuovo caricabatterie ogni volta che acquisti un nuovo apparecchio elettronico. L'obiettivo è ridurre il numero di caricatori in circolazione, producendo dunque meno rifiuti elettronici e diminuendo le spese per i consumatori. Per le stime Ue, il risparmio annuale per i cittadini europei sarebbe intorno ai 250 milioni di euro. La notizia è positiva anche per l'ambiente, dato che ogni anno i dispositivi di ricarica producono circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici.

Ora manca solo l'ok ufficiale all'accordo e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Da quel momento, le aziende produttrici avranno due anni per adeguarsi, dunque non oltre l'autunno del 2024. Da segnalare come l'accordo includa anche prodotti come le cuffie e le console di videogiochi. Per quanto riguarda i computer portatili, anch'essi inclusi nella direttiva, i tempi di adeguamento saranno più lunghi, 40 mesi.

Sicuramente non sorride la Apple. L'azienda americana fondata da Steve Jobs ha infatti da sempre caricabatterie diversi, e ha sempre rivendicato il suo diritto a proseguire sulla stessa rotta. "Voglio essere categorico. Se Apple vorrà commercializzare i suoi prodotti in Europa tra due anni, dovrà rispettare le nostre regole", ha affermato Alex Agius Saliba, l'europarlamentare relatore della norma al Parlamento Europeo.

"Apple dovrà introdurre una porta Usb di tipo C, una regola che varrà per tutti", ha aggiunto Saliba. In realtà, l'azienda americana ha già iniziato a sviluppare dispositivi con caricatori di questo tipo, dato che la decisione era ampiamente preannunciata. La proposta di un unico caricatore per gli strumenti elettronici era stata infatti avanzata l'anno scorso, dopo diversi anni di discussione preliminare: ma ora è finalmente realtà.