Casa passiva: l’abitazione efficiente che non ha bisogno di impianti interni per essere riscaldata

Una casa passiva è in grado di trattenere il calore rendendo superfluo l’utilizzo di impianti di riscaldamento o condizionamento: si tratta di una struttura progettata e realizzata appositamente per abbattere i costi legati al consumo energetico. Scopri come funziona, insieme a tutti i suoi pro e contro.
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Sara Del Dot 10 Agosto 2020

Per capire esattamente cos'è una casa passiva, prova a immaginare un'abitazione che non ha bisogno di impianti di riscaldamento o di raffreddamento, nella quale non ti devi preoccupare di girare manopole o di spegnere tutto quando devi uscire, e che ti permette di non produrre inquinamento atmosferico a causa degli spifferi e della cattiva efficienza energetica dell’edificio.

Per chi abita in vecchi palazzi, soprattutto nelle grandi città, una casa realmente efficiente è difficile da concepire. Quello che non si sa, è che al mondo esistono degli edifici progettati appositamente per evitare sprechi energetici ed economici e che usano esclusivamente calore (e frescura) provenienti dall’esterno o dall’interno in modo totalmente naturale. Si tratta di edifici estremamente isolanti, in cui, ad esempio, il calore che entra dalle finestre viene trattenuto e utilizzato per riscaldare la casa al posto di un vero e proprio impianto.

Ti sto parlando di un’innovazione di bioedilizia che da poco più di trent’anni è venuta in soccorso delle persone e del Pianeta, consentendoci di optare, qualora lo volessimo, per abitazioni realizzate esclusivamente in un’ottica di efficienza energetica. Case, insomma, nate per trattenere il calore che ci permettono di evitare di girare la manopola del riscaldamento fino ad aprile inoltrato. Case costruite in modo tale da fare tutto da sole, senza espedienti esterni. Per questa ragione, vengono dette “case passive”.

Cos’è una casa passiva

In tedesco Passivhaus e in inglese Passive house, la casa passiva è, appunto, una struttura edilizia la cui costruzione è improntata sull’efficienza energetica. Le prime esperienze di questo utilizzo della bioedilizia sono ravvisabili verso la fine degli anni ’80 nei paesi del nord Europa, non a caso si tratta di strutture molto diffuse soprattutto in Germania e nella penisola scandinava.

Si chiama passiva perché passivo è il suo modo di gestire le esigenze termiche al suo interno. In pratica, nella casa passiva non c’è da fare niente, perché accoglie passivamente il calore (o la frescura) che le arriva, riducendo al minimo la necessità di utilizzare sistemi interni per produrre riscaldamento o altre necessità termiche. Un edificio, insomma, totalmente improntato sul risparmio energetico.

Ma da dove prende la casa passiva tutto questo calore, se non da un classico termosifone? In pratica, l’energia che le arriva e che utilizza a favore di chi la abita deriva dai raggi del sole, dall’utilizzo degli elettrodomestici e dalle persone che ci vivono o ci transitano. Questo calore viene raccolto e contenuto grazie ai materiali e agli espedienti progettuali con cui la struttura è stata realizzata, risultando sufficiente per riscaldare la casa senza la necessità di recuperare calore altrove.

Allo stesso modo la casa passiva funziona per rinfrescare gli ambienti nei periodi più caldi, tenendo fuori il calore e mantenendo le stanze fresche.

Caratteristiche

Nella realizzazione di una casa passiva, la parola d’ordine è progettazione.

La caratteristica principale di una casa passiva è infatti il fatto che il suo funzionamento si basa non soltanto sull’uso di materiali innovativi estremamente efficienti, ma principalmente su una consapevole e ragionata organizzazione, un insieme di accortezze che riguardano spazio, posizione, isolamento, forma, ventilazione ecc.

Unendo questi e tanti altri aspetti in un unico edificio, l’effetto è sorprendente. E sempre diverso. Di case passive, infatti, se ne possono progettare infinitamente, in base al tipo di territorio in cui si trovano, alle caratteristiche atmosferiche, alla posizione rispetto al sole o alla vegetazione. Anche i materiali con cui vengono costruite possono essere i più disparati: ne esistono in legno, in muratura o in laterizio.

Ci sono alcune case passive che sfruttano l’energia geotermica, della terra, perché si trovano in luoghi adatti al suo recupero. Altre invece che per proteggere gli ambienti dal calore estivo sfruttano le piante (che però può non essere sufficiente in luoghi molto caldi, non a caso le case passive sono diffuse maggiormente in paesi freddi).

A tutto questo naturalmente, come già detto, si aggiungono espedienti e materiali (come isolanti particolari o pannelli fotovoltaici, ma anche pompe di calore che raccolgono i flussi d’aria che attraversano naturalmente gli spazi) che completano l’opera rendendola perfettamente autonoma ed efficiente e garantendo un risparmio energetico senza paragoni.

Aspetti fondamentali

Ma vediamo un attimo gli aspetti più importanti da tenere in considerazione quando si parla di una casa passiva.

  • Esposizione: l’esposizione è fondamentale per riuscire a far entrare nell’edificio il calore necessario. Di conseguenza è importante studiare la posizione della struttura rispetto al sole.
  • Ventilazione: controllare la ventilazione è fondamentale per non lasciare uscire il calore attraverso un passaggio d’aria che è fondamentale per lasciar respirare gli ambienti. La ventilazione controllata consente, attraverso un apposito dispositivo, di trattenere fino al 90% del calore dell’aria in uscita.
  • Isolamento: fondamentale per trattenere il calore o isolare l’edificio dal caldo, l’isolamento viene realizzato attraverso uno strato di materiale isolante che viene posto nella parte più esterna, e non in quella più interna come accade negli altri edifici.
  • Finestre: le finestre in una casa passiva devono essere grandi per far entrare la maggiore quantità di luce e calore possibile proveniente dal sole e devono avere diversi strati, assieme agli infissi, per trattenere quel calore all’interno della casa.
  • Forma: anche la forma è importante, dal momento che una forma più compatta e uniforme favorirà maggiormente la distribuzione del calore all’interno.
  • Calore interno: è importante sapere quanto calore interno viene generato all’interno della casa passiva, a partire dall’acqua calda, dagli esseri umani che la abitano, dagli elettrodomestici, l’illuminazione e i raggi solari che vi entreranno, per riuscire a capire quanto trattenere e come eventualmente compensare.

Pro e contro

Ormai avrai ben chiari i vantaggi di una casa passiva, in grado di abbattere i normali consumi energetici e, di conseguenza, di farti risparmiare. Ciò non toglie però che ci sono alcuni fattori da considerare: ad esempio, un'abitazione di questo tipo comporta dei costi di costruzione più alti rispetto a quelli di una casa normale, che non tutti sono in grado di sostenere.

Non ti fare però trarre in inganno da questo aspetto: le spese che effettuerai per l'acquisto saranno poi compensate dal risparmio che potrai notare sul lungo periodo. Peraltro, tieni presente che parliamo di abitazioni molto avanzate dal punto di vista tecnologico e dell'ecosostenibilità.

Infine, perché una casa passiva sia efficiente proprio come progettato, fai attenzione alle finestre: aprendole per lunghi periodi, infatti, rischieresti di compromettere almeno in parte il funzionamento del meccanismo di ventilazione pensato per ridurre le perdite di calore, finendo quindi per consumare più del previsto. Anche in questo caso, comunque, non credere ai falsi miti: ovviamente anche in una casa passiva potrai aprire le finestre, specialmente se non c'è grande differenza di temperatura tra l'interno e l'esterno o qualora l'aria di una serata estiva fosse più fresca del tuo appartamento. Semplicemente, ricordati di non tenerle spalancate per ore e ore, altrimenti i principali vantaggi di questo genere di abitazione verrebbero meno.

(Modificato da Alessandro Bai il 12-1-21)