Il “quartiere 3D” è stato realizzato ad Austin, in Texas, dalla ICON, una società di stampa 3D su larga scala, in collaborazione con l’architetto danese Bjarke Ingels e Lennar, uno dei più grandi costruttori degli USA, dopo aver completato con successo il primo prototipo di casa stampata con la tecnologia Vulcan, la “House Zero": un immobile moderno, con tre camere da letto e due bagni, sviluppato in sole due settimane. I robot Vulcan, larghi 4 m e lunghi 14, sono in grado di costruire edifici con un'area di 279 metri quadrati utilizzando il “Lavacrete”, la miscela brevettata di Icon a base di cemento e altri aggreganti. Grazie a questa tecnologia, Vulcan mescola automaticamente il Lavacrete direttamente sul posto aggiungendo acqua e additivi. I muri stampati dal Vulcan assicurano una massima protezione termica all’edificio, riducendo nello stesso momento i tempi di costruzione, costi e soprattutto gli sprechi rispetto alle tecniche tradizionali per la costruzione dei nostri edifici.
Le pareti a base Lavacrete hanno raggiunto risultati eccellenti nei test di compressione. Sono progettate per resistere a condizioni climatiche estreme, all'acqua, al fuoco e alla muffa.
Ha raccontato Jason Ballard, CEO di ICON. Le 100 case sono tutte ad alta efficienza energetica e ricavano energia dal sole, tramite pannelli solari che alimentano i dispositivi presenti al loro interno: serrature, campanelli e termostati di ultima generazione. Una tecnologia che sembra venire dal futuro e che, oltre a rivoluzionare il mercato immobiliare, potrebbe dare una risposta concreta anche per risolvere l’ormai problema globale dell’emergenza abitativa, assicurando alloggi in tempi brevi e a prezzi ragionevoli senza perdere di vista la sostenibilità.
Abbiamo ottenuto un finanziamento dalla NASA per portare la nostra ricerca sulla superficie lunare. L’obiettivo sarà la prima costruzione dell’umanità su un altro mondo.