Catania senza acqua potabile ed energia: come le ondate di calore hanno provocato i blackout

Le temperature in Sicilia si mantengono attorno a una media di 40°C ormai da diversi giorni e il caldo record ha danneggiato gli impianti elettrici portando all’interruzione anche dei servizi idrici. “Dobbiamo risolvere al più presto il problema” ha dichiarato il ministro Musumeci. Ma si tratta dell’ennesima conseguenza del cambiamento climatico e l’unica vera soluzione è abbandonare i combustibili fossili e ridurre le emissioni.
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Giulia Dallagiovanna 24 Luglio 2023

Catania è rimasta senza acqua potabile. Un'altra conseguenza delle ondate di calore che stanno colpendo tutta l'Italia e che in Sicilia sono arrivate a far registrare picchi di temperatura fino a 47°C. Ma non è tanto il singolo record a preoccupare, quanto la media che non scende al di sotto dei 40°C. E proprio il caldo estremo ha danneggiato i cavi elettrici sotterranei provocando blackout in tutto il catanese dove almeno da ieri, 23 luglio 2023, manca l'acqua nelle case. Previsto per questa mattina alle 9:30 un vertice, convocato dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in prefettura. All'incontro parteciperanno il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Enrico Trantino, il capo dipartimento nazionale di Protezione civile Fabrizio Curcio, ma anche i rappresentati di Enel Distribuzione e Sidra. L'ennesima riunione d'emergenza per affrontare una situazione che, in realtà, sta diventando la nostra nuova normalità. Siamo di fronte a un'altra conseguenza del cambiamento climatico.

Immagina di aprire il rubinetto e non veder più scendere acqua per diverse ore. O di voler accendere il condizionatore, per trovare un po' di riparo dal caldo torrido, e non avere energia elettrica per farlo funzionare. Ma nemmeno per tenere in fresco gli alimenti in frigorifero, o per farti una doccia. Quando mancano acqua e luce, la vita si ferma. Ed è proprio quello che stanno sperimentando i cittadini di Catania e provincia a causa dei blackout elettrici che hanno portato anche alla mancanza di acqua potabile.

Il caldo prolungato, con temperature attorno ai 40°C per giorni, ha danneggiato gli impianti elettrici

Ma non possiamo far finta che tutto questo sia solo la conseguenza di un malfunzionamento degli impianti. I cavi sono stati messi a dura prova da temperature che difficilmente scendevano al di sotto dei 35-40°C e per diversi giorni consecutivi. Il caldo prolungato ha danneggiato gli impianti elettrici che, per forza di cose, si sono fermati. Non solo, ma la Sidra, la società partecipata al 100% dal Comune che gestisce la rete idrica, ha dovuto interrompere le forniture e dichiarato che non è in grado di fare previsioni sui tempi di ripristino del servizio. Quest'ultimo infatti dipende dal servizio elettrico di E-Distribuzione.

"Occorre risolvere al più presto il problema – ha dichiarato il ministro Musumeci – che va a complicare la già difficile situazione dovuta alla elevata temperatura che sta attanagliando la città con oltre 45 gradi: vedremo cosa sarà possibile fare".

Al momento è stata subito nominata una task force formata da più di 420 tecnici, anche in previsione della prossima indata di calore attesa già da oggi. "Abbiamo redatto un’ordinanza per prevenire gli effetti delle ondate di calore previste per i giorni 23, 24, 25 e 26 luglio per sostenere i soggetti più fragili – ha spiegato il sindaco Trantino. – Sono stati attrezzati locali climatizzati nel complesso fieristico Le Ciminiere con l’attivazione delle associazioni di volontariato e dei volontari di Protezione Civile e la fornitura di prima assistenza di pasti e bevande".

Stiamo agendo come fossimo davanti a un terremoto inaspettato, quando della crisi climatica e delle sue possibili conseguenze se ne parla da anni. Sì, dobbiamo risolvere al più presto il problema, come sostiene il ministro Musumeci, ma per fare in modo che non si ripresenti non basta la task force: dobbiamo abbandonare i combustibili fossili e ridurre le emissioni. È evidente che su questo Pianeta facciamo sempre più fatica a vivere.