Catturata “per sbaglio” dai pescatori giapponesi, una balenottera minore viene fatta affogare brutalmente

Il video girato da un drone di un gruppo di ambientalisti mostra a che livello possa arrivare la crudeltà dell’uomo. Una balenottera minore è stata catturata, abbandonata a se stessa e infine barbaramente uccisa impedendole di respirare. È accaduto nella baia di Taiji, in Giappone.
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Gaia Cortese 13 Gennaio 2021

A nulla sono servite le innumerevoli richieste alle autorità giapponesi per salvare una giovane balenottera minore rimasta intrappolata all’interno di una rete da pesca per più di due settimane. È morta dopo nel peggiore dei modi, per mano della crudeltà dei pescatori giapponesi nella baia di Taiji.

La balenottera è stata catturata nel giorno di Natale, il 25 dicembre; se inizialmente era sembrato che i pescatori avessero cercato di liberarla dalla rete da pesca che era stata piazzata poco al di fuori del porticciolo di Taij, il cetaceo non è mai riuscito a riprendersi la propria libertà in mare. È stato così dimenticato nella sue prigione di reti, lasciato a se stesso, senza neppure la possibilità di alimentarsi. Le immagini della sua prigionia sono state documentate dall’organizzazione ambientalista senza scopo di lucro Dolphin Project, da sempre impegnata per la salvaguardia dei cetacei. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno generato migliaia di richieste per la liberazione del cetaceo.

Dopo oltre due settimane di agonia, la balenottera, completamente stremata, è stata così affiancata da due imbarcazioni con l'unico scopo di affogarla nella maniera più barbara possibile. Dopo averla legata con una grossa corda all’altezza della pinna caudale, la balenottera è stata issata facendole finire il capo sotto l’acqua, impedendole così di respirare in superficie attraverso il suo sfiatatoio.

È morta divincolandosi nel disperato tentativo di salvarsi da quella tortura impostale dai pescatori. L’intera scena è stata ripresa da un drone di un gruppo di ambientalisti che monitorava le condizione del cetaceo dal giorno della sua cattura, ed è una testimonianza delle atrocità che avvengono nei mari e oceani del Giappone.

La baia di Taiji è purtroppo nota in tutto il mondo per la tradizionale caccia ai delfini, e non è la prima volta che un cetaceo viene catturato "per sbaglio", senza venire messo di nuovo in libertà.

Si tratta dell’ennesima uccisione di un animale che poteva benissimo essere evitata, dal momento che sarebbe bastato aprire una via di uscita tra le reti per lasciarla libera di riprendere la sua via verso il mare.