
I macchinari che ricavano acqua dall'atmosfera non sono una novità. Lo sono, però, quelli smart, poco ingombranti e autonomi, e soprattutto accessibili: non solo, quindi, generatori d'acqua per città e grandi spazi, ma anche quelli per piccoli nuclei familiari, per esempio. L'acqua potabile, infatti, è ancora un bene di lusso in molte zone del mondo; ma le cose potrebbero cambiare, grazie ad aziende ingegneristiche che hanno deciso di riporre i propri sforzi nell'ideazione di strumenti per l'acqua potabile che siano davvero per tutti.
Come Kumulus, start up tunisina che, numeri alla mano, ha deciso che l'acqua potabile debba essere di tutti e per tutti. Anche perché, grazie alle nuove tecnologie, tutto questo non è un sogno. Ecco dunque il macchinario piccolo, efficiente e accessibile per ricavare acqua potabile dal vapore acqueo atmosferico, Kumulus-1.
La start up che ha deciso di ideare Kumulus, tunisina, ha deciso di sviluppare il proprio macchinario a fronte dei tremendi numeri riguardanti l'acqua potabile del mondo. Secondo i loro dati, circa un miliardo di persone, ad oggi, non ha accesso all'acqua pulita e potabile; il 31% degli istituti scolastici mondiali non ha acqua corrente; 500mila bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno a causa della cattiva qualità dell'acqua alla quale hanno accesso; e 600 milioni di bambini entro il 2040 – se non facciamo nulla – vivranno in zone del mondo nelle quali la disponibilità di acqua sarà sempre più un problema.
Una delle soluzioni? Ricavare l'acqua dall'atmosfera.
Il macchinario, chiamato Kumulus-1, è un AWG, o Atmospheric Water Generator, generatore di acqua atmosferica, e può produrre dai 20 ai 30 a litri di acqua potabile ogni giorno. Fisicamente, non ingombra più di un metro cubo e può essere alimentata ad energia solare, diventando così indipendente e autonoma, oltre che sostenibile anche dal punto di vista energetico.
Essenzialmente, questo marchingegno comodo e accessibile riesce a raffinare ed estrarre il vapore acqueo presente nell'aria, ricavando acqua grazie alla condensazione che avviene già naturalmente in natura, e che viene qui replicata all'interno di Kumulus. L'acqua estratta, a sua volta, viene resa potabile grazie a una pulizia profonda, uccidendo tutti i batteri e i germi nocivi che non la rendono bevibile. Dopodiché, viene raccolta in un serbatoio, pronta per essere raccolta e utilizzata (o bevuta).
Chi potrebbe beneficiarne? Prima di tutto le scuole, ad esempio, soprattutto in luoghi nei quali la siccità è particolarmente provante e nei quali l'acqua corrente pulita scarseggia, in modo da non lasciare i bambini senza acqua potabile. Anche le abitazioni private, tuttavia, possono potenzialmente installare il macchinario su balconi, tetti o cortili, così come le aziende, i luoghi pubblici e qualunque spazio che necessiti dell'acqua potabile quotidianamente.