
Oggi la Luna è un po’ più vicina. Per metterci piede ora non serve più coprire i 380mila km che la separano dalla Terra a bordo di razzi e astronavi.
È sufficiente acquistare un biglietto aereo o del treno, magari fare il pieno (di energia) all’auto e prepararsi per un viaggetto di 1500 km, più o meno.
È la distanza che c’è tra l’Italia e la città di Colonia, in Germania, dove sorge “Luna”. Si tratta di una struttura scientifica progettata proprio per ricreare la superficie lunare e simulare le stesse condizioni ambientali che contraddistinguono il nostro satellite.
Il progetto è frutto della collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea e quella Tedesca e servirà per preparare astronauti, scienziati, ingegneri ed esperti di missioni spaziali alla vita e al lavoro lassù.
L’area si stende per oltre 700 metri quadrati ed è interamente ricoperta da più di 900 tonnellate di granuli e rocce vulcaniche derivate dal basalto e lavorate per formare un materiale in grado di replicare la regolite, ovvero il mix di di sedimenti, polvere e frammenti che compongono la superficie lunare.
In mezzo tra una fila di alberi e una manciata di case a Colonia, insomma, c’è un edificio rettangolare bianco, mastodontico e un po’ misterioso dentro cui, di fatto, c’è lo spazio. Una volta varcata la soglia, si entra infatti in un ambiente buio e polveroso a cui si può accedere solamente indossando l’equipaggiamento protettivo simile alle tute degli astronauti.
Al suo interno gli scienziati e gli esperti dell’Esa potranno effettuare perforazioni e campionamenti fino a 3 metri sotto la superficie ma grazie all’installazione di un simulatore solare in grado di riprodurre i cicli giorno-notte potranno anche sperimentare le difficili condizioni di illuminazione che caratterizzano la Luna.
E sì, chi metterà piede dentro la struttura potrà anche assaporare la sensazione di pesare meno e saltellare come Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Nella struttura infatti verrà integrato Puppeteer, un sistema rivoluzionario progettato allo scopo di replicare le condizioni di bassa gravità che affronta chi davvero dovesse atterrare sulla Luna.
Puppeteer è ancora in fase di sviluppo – una prima versione del sistema dovrebbe essere pronta entro il 2025 per entrare poi a pieno regime l’anno successivo – ma permetterà di fluttuare come si farebbe sulla Luna senza tuttavia lasciare la Terra e aiuterà dunque la ricerca scientifica sulla locomozione in condizioni di scarsa gravità, la progettazione di tute spaziali e strumenti per la mobilità per l’esplorazione lunare.
“Luna rappresenta un importante passo avanti nei nostri sforzi per preparare l'esplorazione umana della Luna e oltre” ha spiegato Daniel Neuenschwander, direttore dell'Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA.
Dalla Terra alla Luna diceva qualcuno, no?
Fonte | Esa