
Uno dei principali motivi per cui acquistiamo ancora prodotti meno sostenibili di altri è la maggiore disponibilità. Non solo, c'è anche il "fattore convenienza" che, purtroppo, spaventa i consumatori. Cosa accadrebbe però se, oltre al prezzo, l'Unione Europea obbligasse i produttori a certificare la merce con un'etichetta?
Ti sto parlando di Ecodesign, la nuova misura UE volta a introdurre degli standard minimi per rendere sostenibili, durevoli ed ecologici quasi tutti i prodotti presenti sul mercato. Rendere i nostri prodotti più durevoli è già un obiettivo comunitario: già nel 2022 infatti l'Unione europea aveva prima proposto, poi approvato un disegno di legge sul diritto alla riparazione.
Secondo uno studio promosso proprio dall'UE, il 77% dei cittadini europei preferirebbe riparare un dispositivo piuttosto che comprarne uno nuovo. Il 79% dei cittadini dell’Unione invece ritiene che i produttori dovrebbero essere tenuti a semplificare la riparazione dei dispositivi digitali o la sostituzione dei singoli componenti.
La nuova misura UE rientra nelle norme di progettazione sostenibile che l'Unione Europea dovrà portare avanti fino al 2050. Prodotti come i condizionatori, i frigoriferi, l'aspirapolvere o il computer, hanno già dei criteri da dover rispettare, adesso si sta cercando di estenderli a quasi la totalità dei prodotti in commercio, fornendo al consumatore un vero e proprio passaporto digitale.
Ma come dovrebbe intervenire quest'etichetta?