
È impossibile cercare di fermare l'acqua con le mani. Nessuna immagine calza più a pennello per rappresentare un Paese che insegue ormai quotidianamente l'emergenza. Ci fosse stata la giusta manutenzione negli anni passati si tratterebbe solo di correre ai ripari, mentre adesso i danni provocati dai nubifragi e dagli smottamenti sono peggiorati da una prevenzione molto blanda.
Continua l'ondata di maltempo dovuta alla tempesta Rea, il cui termine è previsto entro la fine di questa settimana; i danni sono diffusi su tutto il territorio italiano. Attualmente la Lombardia è in allerta rossa, tre regioni sono in allerta arancione e 14 in allerta gialla.
Sopra Cortina d'Ampezzo, a Passo Tre Croci, sono state evacuate 70 persone a causa di una frana di detriti. La colata è scesa a valle vicino alla zona abitata. Secondo il bollettino del Centro Funzionale Decentrato del Veneto, la situazione meteorologica prevista è la seguente: nella mattina del 29 agosto possibili piogge sparse o in varie fasi diffuse su pianura e Prealpi e da sparse a locali sulle Dolomiti, con rovesci e alcuni temporali, occasionalmente piuttosto intense. La situazione rimane invariata almeno fino alle ore 13.
Emergenza anche nel capoluogo veneto: in altre situazioni le barriere del Mose non si sarebbero alzate, eppure Venezia è in stato di allerta a causa dell'ondata di maltempo dovuta agli effetti del cambiamento climatico. Genova è stata colpita da una bomba d'acqua e attualmente è allagata. Ad Ancona il forte vento ha causato alberi e rami pericolanti o caduti per strada, coinvolgendo in alcuni casi anche delle auto. Sono infatti 50 gli interventi dei Vigili del Fuoco per il capoluogo marchigiano. In provincia di Varese, in Lombardia, una frana ha colpito il Comune di Bisucchio. I nubifragi sono tali che sono molti i torrenti che stanno esondando nelle ultime ore. I nubifragi hanno colpito anche le isole, come nel caso della Sardegna, a Oristano, dove sono 40 gli interventi dei Vigili del Fuoco in provincia per alberi pericolanti, cavi elettrici distaccati e danni causati dalla forte pioggia.
Ma il ciclone Poppea presente sul Mediterraneo potrebbe diventare un "Medicane", ovvero un uragano mediterraneo? Attualmente sappiamo che non è corretto utilizzare questo termine, ma di stato un vortice depressionario incentrato nel mar Ligure, che rispetto al passato è più intenso, e di conseguenza più pericoloso.