Chi è Paolo Macchiarini, il medico chirurgo “mago dei trapianti di trachea”

Paolo Macchiarini è nella nuova docuserie di Netflix il “Bad Surgeon”. Il medico chirurgo era considerato da più parti il pioniere del trapianto di trachea grazie al suo metodo rivoluzionario basato sulle cellule staminali, peccato che sia stato condannato per la morte di tre pazienti passati sotto ai suoi ferri. La pena che dovrà scontare è di 2 anni e 6 mesi di carcere.
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Evelyn Novello 1 Dicembre 2023
* ultima modifica il 01/12/2023

La sua specialità era il trapianto di trachea artificiale. Un professionista che ha fatto scuola, finché non è stato al centro di casi giudiziari perché colpevole di aver fatto interventi ingiustificati dal punto di vista clinico sia in Italia che in Svezia. Stiamo parlando di Paolo Macchiarini, fresco di una condanna a due anni e sei mesi di carcere a Stoccolma e ora protagonista di una docuserie su Netflix, "Bad surgeon".

La sua storia è intricata, ma partiamo dall'inizio. Macchiarini, classe 1958, si laurea in medicina e chirurgia all'Università di Pisa e colleziona molte esperienze all'estero tra cui Alabama, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Russia. La vera popolarità inizia nel 2008 dopo il primo trapianto di trachea in cui utilizza un organo proveniente da un donatore ma trattato con le cellule staminali, per ridurre il rischio di rigetto. L'intervento è considerato rivoluzionario e lo rende un caso di studio in tutto il mondo. La paziente, una donna colombiana di 30 anni, sopravvive sì all’operazione ma per anni continua ad avere importanti complicazioni respiratorie. Macchiarini intanto, richiamato in Italia, diventa il nuovo primario di Pneumologia del Careggi di Firenze e professore ordinario all’Università della città. A quel punto per il chirurgo iniziano i primi problemi.

Si scopre che Macchiarini aveva mentito sulla sua carriera accademica raccontando di aver studiato due anni in Alabama e di aver insegnato all'Università di Hannover, in Germania, un’affermazione smentita dall’ateneo. A quel punto, nel 2010, il medico si trasferisce in Svezia assunto dal Karolinska Institutet di Stoccolma, la prestigiosa università che si occupa di selezionare i vincitori del premio Nobel per la Medicina. Le vicende giudiziarie hanno inizio quando le autorità italiane lo accusano di aver mentito ad alcuni suoi pazienti per convincerli a farsi operare in Svezia e non a Firenze, solo per avere un guadagno maggiore. Nel frattempo i suoi interventi basati sul suo metodo rivoluzionario continuano, ma non riescono bene come il primo. Secondo alcune fonti su almeno 20 pazienti operati di trachea solo 3 sono sopravvissuti.

In Svezia i dubbi sull'operato del "bad surgeon" si insinuano sempre di più e nel 2016 è licenziato dall'istituto in cui operava. Nel 2020 Macchiarini è incriminato ufficialmente con l’accusa di violenze aggravate in merito a tre trapianti di trachea effettuati al Karolinska Institutet tra il 2011 e il 2014. L'accusa è che quelle operazioni fossero prive di giustificazione medica, che i pazienti (tutti e tre morti) avessero comunque un’aspettativa di vita «non trascurabile» anche senza gli interventi e che sono stati trattati come «cavie». Il metodo, in effetti, non era mai stato sottoposto ad esperimenti prima e per questo, secondo la Corte distrettuale e la Corte d'appello, la procedura "non era conforme alla scienza". Inizialmente assolto per i primi due casi, lo scorso giugno Macchiarini è stato condannato a 2 anni e sei mesi di carcere per violenza aggravata nei confronti di tutti i tre pazienti coinvolti nel caso. Il 31 ottobre la pena è stata confermata anche in appello ma ora pare che le autorità non sappiano dove si trovi il medico.

Fonti | Ansa, Dagens Medicin

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