
Ci sono molte ragioni per cui si potrebbe pensare di chiudere un balcone con una vetrata. Una delle più comuni è la presenza di animali domestici in casa, come cani o gatti, e la necessità di rendere il balcone più sicuro, evitando il rischio di cadute. Un’altra motivazione valida è il desiderio di trasformare un balcone esposto a pioggia, vento e freddo in uno spazio abitabile aggiuntivo, ben protetto dagli agenti atmosferici.
Tuttavia, prima di iniziare a chiedere preventivi o avviare qualsiasi intervento, è fondamentale informarsi presso l’Ufficio Tecnico del Comune o consultare un architetto, per verificare se questo tipo di modifica sia consentita.
Il principio generale è che le norme urbanistiche e edilizie vietano modifiche che alterino il cosiddetto “decoro architettonico” di un edificio. Questo vale sia per i balconi situati in un condominio che per quelli in abitazioni private. Di conseguenza, non è detto che sia sempre consentito chiuderli, nemmeno con vetrate trasparenti o strutture removibili.
In particolare, nei contesti condominiali, è necessario rispettare l’uniformità dell’estetica dell’edificio. Intervenire senza aver prima valutato attentamente le normative e aver ricevuto le dovute approvazioni può portare all’accusa di abuso edilizio.
La legge non vieta in assoluto la protezione dei balconi dagli eventi atmosferici. Esistono infatti soluzioni approvate, come tende da sole, coperture leggere o vetrate scorrevoli. Tuttavia, soprattutto nei condomini, è indispensabile considerare non solo l’idoneità della struttura, ma anche il regolamento condominiale.
Per qualsiasi intervento, è necessario ottenere il consenso dell’amministratore e, spesso, dell’assemblea condominiale. Anche con un parere positivo, bisognerà attenersi a linee guida comuni, come la scelta condivisa di materiali, colori e sistemi di montaggio.
Un esempio tipico è quello delle tende da esterno: se vengono approvate, tutti i condomini dovranno utilizzare lo stesso modello e colore per mantenere l’uniformità visiva del palazzo.
Nel caso in cui la chiusura venga autorizzata, le vetrate devono essere rimovibili o scorrevoli, in modo da non rendere permanente la trasformazione. Non sono ammesse vetrate particolarmente vistose o con elementi decorativi in contrasto con lo stile dell’edificio. Allo stesso modo, sono vietate strutture fisse che risultano incoerenti con l’architettura del contesto.
E se un condomino dovesse procedere autonomamente con l’installazione, senza autorizzazione, rischia di dover intervenire a proprie spese per adeguare o rimuovere la struttura, qualora l’assemblea la giudichi non conforme.
Questo tipo di regolamentazione non riguarda solo le vetrate. Anche l’installazione di tettoie, tende parasole a soffitto, camini con modifiche alla canna fumaria o qualunque elemento esterno che alteri l’estetica dell’edificio deve essere preventivamente approvato dall’assemblea condominiale. E se la maggioranza vota contro, purtroppo, non è possibile procedere.
Chiudere un balcone con una vetrata può essere una soluzione pratica e funzionale, ma richiede attenzione alle regole edilizie e al contesto condominiale. Informarsi, dialogare con gli altri condomini e rispettare le normative è fondamentale per evitare problemi legali e garantire interventi in armonia con l’ambiente urbano.