
"Questa guerra ci obbliga ad accelerare dopo anni di distrazione, ideologia, ipocrisia, balle". Roberto Cingolani, Ministro della Transizione ecologica, sembra voler andare dritto al punto in un'intervista al Corriere della Sera sulla dipendenza dal gas russo e sui piani dell'Italia per uscirne. Aggiunge poi che il nostro Paese paga un "energy mix" povero, che in larga parte dipende dal gas con il quale, ad esempio, produciamo il 60% dell'elettricità che consumiamo. L'invasione russa dell'Ucraina ci ha messo di fronte a tanti problemi che avevano provato a nascondere sotto il tappeto, e tra questi c'è sicuramente il ritardo sulle fonti rinnovabili.
L'Europa cerca una via d'uscita attraverso l'Energy Compact, una strategia che prevede una maggiore diversificazione delle fonti, una promozione delle rinnovabili, ma anche la ricerca di altri fornitori di gas e soprattutto la creazione di riserve minime pronte all'uso per tempi complicati come questi. Nel frattempo, l'Italia rafforza i suoi rapporti con l'Algeria, la Libia, il Qatar e altri possibili fornitori, in vista soprattutto del prossimo anno. Cingolani ha infatti garantito che gli stoccaggi oggi sono ancora al 20-25%, una situazione che dovrebbe permetterci di arrivare sereni all'estate, a meno di sorprese.
Quindi al momento di abbandonare il gas definitivamente non se ne parla, nonostante si tratti di una fonte fossile e inquinante. Il ministro della Transizione ecologica assicura però di non essersi dimenticato della transizione energetica, anzi: "Stiamo scrivendo il piano di emergenza energetico che va strutturato in modo da non cambiare gli obiettivi climatici che ci siamo dati: -55% di emissioni di CO2 entro il 2030 e ZeroEmissioni nette entro il 2050″, twitta subito dopo un incontro con gli Extinction Rebellion.
Mentre al Tg1 propone uno scenario in cui l'Unione europea stessa si ponga come unico compratore, ripetendo lo schema già visto per l'acquisto dei vaccini contro il Covid, in modo da poter fissare un prezzo massimo al di sopra del quale non si proceda all'operazione. E a proposito delle rinnovabili aggiunge: "Siamo all'assurdo che le energie rinnovabili che costano poco vengono prezzate al prezzo dell'energia che sarebbe prodotta col gas. Questo è un aggravio inutile in bolletta e va risolto con una negoziazione di mercato a livello europeo che cambi le regole di questo gioco".
L'Europa dunque, secondo il ministro, deve ritrovare la propria unità anche agendo all'interno del mercato internazionale. Tutto questo, assicurando che nonostante la guerra la transizione ecologica è ancora un obiettivo comune. E d'altronde, viene da dire, proprio questo conflitto ha messo in luce quanto il nostro sistema di consumi non sia sostenibile e ci si possa ritorcere contro anche nell'immediato.