Cinque tecnologie green che corrono sulla strada

Dal grafene per le strade alle auto elettriche come Opel Corsa-e, scopriamo le top.

Una partita decisiva per l’ambiente

È inutile girarci attorno: è sull’evoluzione sostenibile della mobilità che si gioca una buona fetta del futuro del pianeta. Solo il settore dell’auto, con lo sconfinato indotto delle aziende coinvolte, è determinante per mutare radicalmente la nostra impronta ecologica. Fortunatamente è proprio questo mondo a muoversi molto velocemente in termini di evoluzione tecnologica, e in questi ultimi anni se ne stanno vedendo delle belle, anzi delle… buone. Passiamo in rassegna le cinque più promettenti.

Tutto parte… dall’asfalto

L’asfalto è ovunque attorno a noi: strisce nere che partono e tornano e soprattutto portano noi tutti con sé ovunque vogliamo. Diventa così importante puntare il più possibile a sviluppare delle tecnologie che consentano il suo riciclo nel rifacimento dei manti stradali. Ed è tutta italiana (della bergamasca Iterchimica ) la ricetta che lo consente grazie al ricorso al grafene: quest’ultimo elemento, mescolato al bitume tradizionale e a plastica riciclata (quella, per intenderci, dei giocattoli che finora non aveva trovato alcuna applicazione in termini di riciclo), è infatti in grado non solo di aumentare la durata della pavimentazione stradale del 250%, ma anche di consentirne quasi completamente il riciclo.

L’asfalto diventa anche intelligente

Non basta renderlo più resistente, il manto stradale deve diventare più smart, ecologicamente parlando. Stanno così spuntando come funghi sperimentazioni in tutto il mondo che vedono le strade produrre energia elettrica tramite asfalto “fotovoltaico”. Un’energia elettrica intelligente,

ecologica e sempre disponibile che aumenta considerevolmente anche la sicurezza delle strade che la utilizzano. L’illuminazione stradale proviene da elementi luminosi incastonati nell’asfalto, ottenuti da una resina molto resistente, che custodiscono dei cristalli fotosensibili. Ci sono anche smart highway in cui le parti fotoluminescenti sono contenute nella vernice che delimita le corsie e il bordo della carreggiata.

Nuovi materiali per un’industria dell’auto più sostenibile 

L’OMS afferma che ben il 92% della popolazione mondiale vive in zone dalla nociva qualità dell’aria con una concentrazione di polveri sottili che supera spesso la soglia di allarme. Una delle fonti di PM10 e PM2,5 sono i motori a combustione interna. E, come abbiamo osservato, i provvedimenti tampone, come il blocco della circolazione, servono davvero a poco. Quel che serve è un cambio di rotta radicale e globale. Che può passare anche dal cambio dei materiali usati per produrre le auto. C’è chi sta proponendo di utilizzare polimeri ad alta tecnologia al posto di metallo e vetro poiché offrirebbero enormi vantaggi in fatto di sostenibilità e sicurezza grazie alle loro doti di leggerezza, modellabilità, resistenza e riciclabilità.

Tra i biocarburanti e l’idrogeno…

Tornando al presente, la vera rivoluzione già in corso è legata alla scelta di fonti di energia alternative agli idrocarburi. Se l’interesse verso l’idrogeno si fa sempre più intenso, ma è ancora lontano dal trasformarsi in una opzione “di massa”, un’altra opzione è quella dei biocarburanti. I biocarburanti non derivano da combustibili fossili, bensì da biomasse di origine vegetale. Perché, però, non si inneschi un processo socialmente dannoso a scapito dell’autosostentamento delle popolazioni delle zone più povere del Pianeta, in quest’ambito è decisivo puntare all’economia circolare con progetti finalizzati alla valorizzazione delle biomasse, degli scarti e dei rifiuti, da utilizzare per la produzione di biocarburanti.

… vince l’elettrico, già pronto per un uso di massa

C’è poi una tecnologia “green” già bella che pronta che è quella dei motori elettrici e plug-in hybrid. Si può dire che Opel ha reso definitivamente democratica questa tecnologia, applicandola alla city car per eccellenza, Opel Corsa-e. Non solo per l’equazione prezzo/valore, che comunque le è valsa l’ambito premio Best Buy Car of Europe, ma anche per i bassi costi di esercizio e di assistenza. A farne un acquisto ambìto è anche aver risolto brillantemente due “limiti” classici dell’elettrico: una maggiore autonomia (337 chilometri con un “pieno”) e una velocità di ricarica adeguata (80% di ricarica in circa mezz’ora nelle colonnine di ricarica veloce). Insomma, un’auto pratica, efficiente, brillante e dal look sempre accattivante.