Civita di Bagnoregio: la surreale atmosfera della “città che muore”

Un borgo che sembra a rischio di crollare ogni giorno, ma che invece resiste da più di 2mila anni. Al confine fra Lazio, Toscana e Umbria, nella Valle dei Calanchi, sorge un vero luogo incantato. Un paese che poggia su uno sperone di roccia continuamente sottoposto a erosione e dove il tempo sembra essersi fermato. Ci puoi arrivare a piedi e perderti nel labirinto di stradine di una città che alla fine “non muore mai”.
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Giulia Dallagiovanna 14 Aprile 2019

Nella parte più a nord del Lazio, al confine con Umbria e Toscana, c'è una "città che muore", come dicono gli stessi abitanti. Un borgo medievale dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Anche perché, il passare dei secoli potrebbe non essere amico di Civita di Bagnoregio, un pugno di case in provincia di Viterbo, costruite su uno sperone di roccia tufacea e costantemente sottoposte a erosione e frane. Una paesino dalle origini etrusche che sopravvive quasi per miracolo e grazie ai continui lavori di manutenzione e alla cura dei pochi residenti rimasti.

Se guardi una foto, ti sembrerà di vedere un gruppo di abitazioni in pietra che si aggrappano al colle su cui poggiano, attraversato da stradine e vicoli che formano quasi un labirinto. Balconi con vasi di fiori, piccole piazze e scorci panoramici sono il cuore di Civita. Se ti affacci dal Belvedere, puoi ammirare per intero la Valle dei Calanchi, che si estende proprio ai piedi del borgo. Maestosi precipizi di roccia chiara, poveri di vegetazione, che conferiscono al paesaggio un aspetto quasi surreale.

Ma non è solo un paesino dall'atmosfera incantata. È anche un luogo che vanta 2mila anni di storia, la cui chiesa principale, il Duomo di San Donato, poggia sulle fondamenta di un tempio etrusco. E dove le famiglie nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni hanno costruito i propri palazzi, nel corso del Rinascimento.

Come ci puoi arrivare? A piedi. Potrai lasciare l'auto a Bagnoregio, il comune, e poi dovrai attraversare il ponte in cemento armato che arriva direttamente al borgo. All'ingresso, passerai sotto la Porta di Santa Maria, decorata con leoni che schiacciano figure umane: sono gli abitanti di Bagnoregio che vincono sui tiranni. Una volta entrato, troverai diversi negozietti con prodotti tipici, ristoranti abbastanza economici e alberghi dove potrai anche trascorrere la notte. Per visitare il paese, si paga però una tassa di 5 euro, utilizzati per sostenere i continui lavori di manutenzione necessari per mantenerlo in vita. Ogni giorno infatti si verificano piccoli o grandi fenomeni di dissesto idrogeologico, che aprono anche nuove vie d'accesso a Civita. Una di queste è il Bucaione, un tunnel scavato direttamente nella roccia sedimentaria su cui poggiano le case.

Da un lato precarietà e fragilità, dall'altro migliaia di anni di storia. È questa forse la vera bellezza di questo borgo, che sembra in pericolo di crollare ogni minuto, ma che si è dimostrato "una delle cose più dure a morire", come ha detto lo scrittore Bonaventura Tecchi.