
Altro che bianco Natale. Come avrai potuto notare, gli scorsi giorni sono stati caratterizzati da bel tempo e temperature ben al di sopra della media. Si chiude così un 2019 "bollente". Questo che si sta per concludere infatti è stato il quarto anno più caldo in Italia dal 1800, facendo registrare una temperatura media nei primi undici mesi superiore di 0,88 gradi rispetto alla media. A stabilirlo è Coldiretti, basandosi sulle rilevazioni dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr per i primi undici mesi dell'anno.
Se sei una persona freddolosa potresti rallegrarti di una simile notizia. E invece è il caso di preoccuparsi. Gli equilibri naturali vengono sconvolti e i danni per l'agricoltura sono notevoli. "Gli effetti del caldo" – sottolinea la Coldiretti in un comunicato – "si fanno sentire sulla natura, dove sono stati sconvolti i normali cicli stagionali; come in Puglia, dove gli alberi di pero a causa del clima pazzo sono già in fiore a dicembre, mentre a nulla vale più la programmazione degli agricoltori che raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili".
Ciò che preoccupa maggiormente è adesso l'effetto del probabile abbassamento delle temperature sulle piante in fiore. Una vera mazzata per la raccolta dei frutti primaverili ed estivi perché questo porta a vanificare tutti gli sforzi degli agricoltori, costretti a una nuova semina. Per loro il continuo alternarsi di ondate di maltempo e siccità perduranti è un autentico disastro, che comporta tra l'altro un aumento dei costi e dell'incertezza.
"L’eccezionalità degli eventi atmosferici" – conclude Coldiretti – "è ormai diventata la norma anche in Italia, tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo". I danni per l'economia sono incalcolabili. Considera poi che l'agricoltura incide sull'approvvigionamento di cibo per noi esseri umani, e non solo. La politica è avvisata: forse è il caso di affrontare l'emergenza climatica come si deve.