Collant nati dalle bottiglie di plastica per proteggere il mare nel progetto Save the Oceans

Nessuna nuova materia prima, soltanto la plastica di bottiglie riciclate. Di questo sono fatte le nuove calze 50 denari realizzate esclusivamente con materiali in seconda vita. Che non hanno nulla dal invidiare alle altre, anzi.
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Sara Del Dot 5 Aprile 2021

Nere, eleganti, esattamente come quelle che siamo abituati a indossare sotto la gonna o un vestito. Solo che queste nuove calze 50 denari portano con sé un enorme valore ambientale. Si tratta infatti di collant nati da rifiuti di bottiglie di plastica, le stesse che rappresentano un enorme pericolo per gli oceani.

Save the Oceans è proprio il nome del progetto messo in piedi da RadiciGroup, azienda leader nella produzione di poliammidi, fibre sintetiche e termopolimeri e Oroblù, marchio di calzature e costumi da bagno che ha marchiato anche questo progetto a difesa degli oceani.

L’idea di base è rappresentata da un ciclo di economia circolare da cui nasce il primo collant realizzato con filati ottenuti dal riciclo delle bottiglie in Pet. Questo filato è stato battezzato Repeatable ed è prodotto, appunto, con polimeri di vecchie bottiglie riciclate attraverso processi che abbattono la produzione di CO2 e l’utilizzo di acqua e risorse energetiche.

Niente nuova materia prima quindi per i nuovi collant, ma puro e semplice filato di plastica in seconda vita. E i vantaggi per l’ambiente non finiscono qui. Questo materiale, infatti, viene tinto in massa proprio per evitare ulteriori consumi. Il risultato è un prodotto di moda assolutamente analogo ai suoi corrispettivi nati da materia prima vergine ma con un valore in più: l’impatto sull’ambiente è ridotto al minimo.

Un altro esempio di recupero di materiale in cui vincono tutti, insomma. Anche la moda.