La Colombia è un Paese complesso e pericoloso, ma lo è in modo particolare per gli ambientalisti. Nel 2023, ben 79 difensori dell'ambiente sono stati uccisi proprio qui, sui 196 attivisti morti nel mondo, secondo Global Witness. É seguita in questa nefasta classifica da Brasile con 25 morti e da Honduras e Messico con altre 18 vittima. Ancora una volta, l’America Latina ha registrato il numero più alto di omicidi al mondo, con 166 morti: 54 omicidi in Messico e America Centrale e 112 in Sud America.
I risultati sulla Colombia sono in netto contrasto con le promesse del governo del presidente Gustavo Petro, in carica nel 2022 e impegnato a porre fine al conflitto che dura da 60 anni nel Paese e a perseguire la giustizia ambientale per le comunità. I processi di pace con vari gruppi armati, talvolta implicati negli omicidi degli ambientalisti, hanno vacillato e, sebbene la deforestazione sia scesa al livello più basso degli ultimi 23 anni, lo scorso anno, il ministro dell'ambiente ha previsto un aumento nel 2024 .
"Le sfide e gli ostacoli che devono affrontare gli ambientalisti in una delle regioni con maggiore biodiversità del pianeta dovrebbero essere una preoccupazione globale, poiché il loro lavoro di difesa garantisce il futuro di tutti noi", afferma Pia Alvira, responsabile della programmazione regionale di Civil Rights Defenders in America Latina.
Una parte significativa degli assassinati appartiene a comunità indigene e afrodiscendenti (il 43%), che storicamente hanno subito emarginazione e violazioni dei diritti umani a causa di dispute territoriali, conflitti armati e progetti minerari su larga scala. "La loro conoscenza li posiziona come attori chiave negli sforzi di mitigazione, adattamento e resilienza quando si affrontano le sfide che tutti noi ci troviamo ad affrontare a causa del cambiamento climatico", afferma Pia Alvira. "Questo rapporto dimostra che abbiamo ancora molta strada da fare e che l'urgenza non può essere ignorata. Le vite dei difensori sono a rischio mentre gli stati lenti e, in molti casi, riluttanti ritardano l'adozione di misure per proteggere il diritto di difendere i diritti umani. È fondamentale che la comunità internazionale stia al fianco di questi difensori e rafforzi i loro sforzi", afferma Pia Alvira.
Il rapporto esplora anche la repressione degli ambientalisti nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti, dove le leggi vengono sempre più usate come armi e vengono imposte con maggiore frequenza pene severe a coloro che hanno avuto un ruolo nelle proteste per il clima. I risultati fanno parte di una preoccupante tendenza di casi di criminalizzazione che stanno emergendo in tutto il mondo.
Fonte | Civil Rights Defenders