Coltivare e prendersi cura di piante e fiori non è facile come sembra. Può accadere di utilizzare il terriccio più appropriato, ma di abbondare troppo con le innaffiature, o ancora, di esporre la pianta a sud dove i raggi solari sono più diretti e di rischiare di provocare delle bruciature alle foglie.
Se stai mettendo alla prova il tuo pollice verde, oltre a conoscere bene le piante che vuoi coltivare, devi anche imparare alcuni segreti per non sbagliare con le irrigazioni, perché non si tratta solo di quanta acqua somministrare alle piante, ma anche di come e quando farlo. Proviamo a fare chiarezza e a mettere in pratica da subito questi consigli.
La prima regola è conoscere bene le tue piante. Ovviamente non è solo importante sapere di quali malattie potrebbero soffrire, ma anche di quanta acqua hanno bisogno. L'ideale sarebbe accostare piante con esigenze comuni: rispetto, per esempio, a un rododendro, una pianta grassa ha sicuramente bisogno di molta meno acqua, pertanto non sarebbe una scelta appropriata mettere le due piante nello stesso vaso, rischiando di far morire di sete una o di affogare l'altra.
C'è anche un momento della giornata più adatto di un altro per innaffiare le tue piante che di solito coincide con la mattina presto (o diversamente con la sera tardi). Questo perché in questo momento della giornata il terreno è più freddo e la quantità di acqua che può evaporare è minore rispetto a quando il terreno durante il giorno è caldo. Anche in inverno e anche in casa, considerando che si accende il riscaldamento.
Regolarità: è questo il segreto di Pulcinella rispetto alla cura delle piante e all'annaffiatura. Ma come stabilire la frequenza? Osservandole, prima di tutto, e poi seguendo la cura indicata sul vaso. Non è da sottovalutare: chi coltiva e vende piante, le fornisce sempre con brevi ma efficaci regole di cura.
Tendenzialmente le piante in giardino vanno annaffiate con buona frequenza, ma senza affogarle, durante i mesi freddi, e ogni sera nei periodi più secchi e caldi. Se piove, non vanno assolutamente annaffiate, per evitare sprechi e ristagni.
Per le piante in vaso e quelle sul balcone vale il contrario: devono essere bagnate ogni giorno perché, a differenza delle piante in giardino, non possono sviluppare radici profonde. In caso di forte caldo e siccità si consiglia di annaffiare i fiori anche due volte al giorno.
In ogni caso, esiste un metodo per valutare se le piante abbiano effettivamente bisogno di acqua, ed è necessario usare il proprio tatto.
Per sapere quando una pianta ha bisogno di acqua, la prima cosa da fare è osservare e toccare la terra in cui cresce. Se il terriccio è evidentemente asciutto, è il momento giusto per innaffiare.
L'innaffiatura deve però essere anche ben distribuita, in modo che sia ovunque uniforme. Ed è meglio non esagerare con l'acqua per evitare i ristagni idrici. A questo proposito, un altro buon consiglio da seguire è quello di utilizzare del terriccio di qualità preceduto da argilla espansa, in modo che il drenaggio venga garantito.
Ogni volta che innaffi le tue piante dovresti fare particolare attenzione ad alcuni dettagli, che ti indicherò qui sotto.
Per questo errore infatti, potrebbero essere facilmente attaccate da malattie e parassiti, o ammuffire, soprattutto se rimangono bagnate durante la notte.
Di giorno va poi evitato l'effetto lente d'ingrandimento provocato dalle goccioline d'acqua: le foglie bagnate, infatti, rischiano di bruciarsi se esposte al sole, anche internamente.
Attenzione anche alle corolle dei fiori, in particolare se hai in giardino o in vaso delle rose, o altri fiori grandi che, se bagnati, tendono a marcire o a macchiarsi.
Infine, evita acqua calda o particolarmente fredda: l'acqua a temperatura ambiente è preferibile per evitare shock termici alle radici.
(Scritto da Giulia Dallagiovanna il 27 novembre 2023;
modificato da Francesco Castagna il 24 giugno 2024)