
Senza dubbio sono tra gli animali più teneri in circolazione. Ma spesso li ritroviamo nel piatto a fianco della polenta o delle patate. Stiamo parlando dei conigli. C'è però una buona notizia: il consumo di carne di questi animali sta calando sensibilmente. Se ne è discusso lo scorso 19 novembre in un incontro organizzato da Confagricoltura Treviso. Quella del Trevigiano è considerata un'area strategica per la cunicoltura, ossia per l'allevamento dei conigli.
Dal convegno è emerso che negli ultimi cinque anni il 60% delle attività basate proprio sull'allevamento di conigli hanno chiuso i battenti, scendendo da 100 a 40. Le ragioni di questo fatto sono da attribuire alla maggiore sensibilità animalista dei consumatori e alla convinzione sempre più diffusa che i conigli siano degli animali da compagnia, proprio come cani e gatti. Per questo le aziende agricole stanno progressivamente abbandonando la cunicoltura per orientarsi su attività più redditizie.
In Italia la moda del coniglio come animale domestico si è diffusa a partire dai primi anni Duemila. Ma già negli anni Ottanta gli Stati Uniti lo consideravano tale: risale infatti al 1988 la fondazione dell'associazione House Rabbit Society, che rappresenta una sorta di modello per tutti gli amanti di questi morbidi roditori. Ma a dispetto di quello che potresti pensare, il coniglio non è un animale facile da accudire. Abituato a vivere in colonia, è sconsigliato lasciarlo troppo a lungo da solo e ha bisogno di molte cure e attenzioni per adattarsi alla convivenza domestica, dall'utilizzare la cassetta igienica al fargli seguire un corretto regime alimentare.