Come coltivare l’albero di cachi (anche in vaso)

Con frutti che assomigliano a pomodori color arancio, il cachi è un bellissimo albero da frutto che può essere coltivato anche in vaso. Assicurati che il terreno sia fresco e drenante, procedi con la potatura quando necessario e rinvasa periodicamente.
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Gaia Cortese 1 Ottobre 2021

Originario dell'Asia, nello specifico dalla Cine e dal Giappone, l'albero del cachi produce frutti che a prima vista sembrano grossi pomodori color arancio, ma che sono attaccati ai rami come fossero mele. Sono frutti dalla polpa succosa e dolcissima, particolarmente attesi nella stagione autunnale.

L'albero del cachi cresce bene in qualsiasi tipo di terreno e volendo si può coltivare anche in vaso, ma in questo caso aspettati uno sviluppo ridotto e minore produzione di frutti rispetto a quella delle piante coltivate in terra piena. Per un buon sviluppo della pianta, dovrai ricordarti di rinvasare la pianta in vasi sempre più grandi per garantire sufficiente quantità di terra alle radici. Concima e innaffia regolarmente e proteggi il tuo albero dai diffusi e frequenti attacchi di insetti e parassiti.

Descrizione e varietà

Originario della Cina, l’albero del cachi (Diospyros kaki) appartiene alla famiglia delle Ebenaceae ed è considerato una specie sub tropicale che tuttavia ormai si adatta ai climi più diversi. Anche nel nostro Paese, il cachi viene ormai coltivato lungo tutta la penisola, nonostante a nord le piante più giovani rischiano di tollerare poco l’umidità della stagione invernale.

Le varietà più diffuse in Italia sono la Loto di Romagna, che produce frutti di colore giallo-arancio intenso con una polpa morbida, dolcissima e quasi gelatinosa, e la Vaniglia della Campania, dalla polpa più soda rispetto a quella di Loto e di colore più scuro. Particolarmente apprezzati tra i cachi mela, sono poi le varietà Fuyu, Suruga, O'Gosho e Jiro.

Quando e come piantarlo

Il momento migliore per il trapianto dell’albero del cachi sono i mesi autunnali e invernali, fino all’inizio della primavera. Per la messa a dimora di una pianta devi innanzitutto scavare una buca delle misure indicative di 70x70x70 cm. Dopo aver posizionato la pianta col colletto appena fuori dalla superficie del suolo, ricoprila con la terra concimata e comprimi con i piedi delicatamente. Poi innaffia la pianta per un miglior attecchimento.

Terreno e concime

Il terreno ideale per coltivare l’albero del cachi deve essere fertile e drenante in modo da evitare il rischio di ristagni idrici. Per quanto riguarda il concime, l’ideale è aggiungere dello stallatico o un prodotto a lenta cessione.

Innaffiatura

Il cachi è una specie abbastanza rustica, pertanto tollera bene i periodi di siccità. Se l'estate è particolarmente torrida, meglio comunque prevedere qualche innaffiatura in più.

Moltiplicazione

La moltiplicazione dei cachi avviene di norma per innesto. Cosa significa? Si tratta di un metodo di moltiplicazione che consiste nell’unire due porzioni di piante diverse, ma comunque affini, per costituire un solo individuo. In pratica viene saldata la parte viva di una pianta, detta nesto, su un’altra parte provvista di radici, detta portinnesto. Per dare vita alle piante portainnesto, di norma si esegue anche la semina con i semi estratti dai frutti.

Potatura

La prima regola per una buona potatura è farlo con parsimonia lasciando sui rami una quantità generosa di gemme a fiore. Allo stesso tempo è necessario sfoltire i rami troppo fitti per ridurre la caduta anticipata dei piccoli frutti a causa della carenza di luce nella chioma, una condizione che può anche favorire la presenza di cocciniglie. Il consiglio è quindi quello di diradare i rami verso la fine dell’inverno e fare in modo che quelli rimasti siano adeguatamente distanti.

 Malattie e parassiti

Il cachi è soggetto a diverse malattie e attacchi da parte di parassiti. Di norma si usa il bicarbonato di sodio sciolto nell’acqua per fermare un fungo conosciuto come oidio o mal bianco; per ostacolare il propagarsi della muffa grigia invece, si usa il verde rame. Il cachi può anche essere colpito da un insetto chiamato sesia, un lepidottero le cui larve scavano delle galleria nella corteccia della pianta: un segno inequivocabile della loro presenza è l’ingiallimento, se non addirittura l’appassimento. Altro pericolo è rappresentato dalla mosca della frutta (Ceratitis capitata) che si può prevenire non lasciando mai i frutti sulla pianta dopo la loro maturazione. Il cachi inoltre può essere colpito dalle cocciniglie, che si allontanano spruzzando sulla pianta macerati di felce o trattando con oli minerali.