Ti sei mai chiesto perché in città si allagano spesso le strade tanto da rendere impossibile la circolazione? Uno dei motivi è la mancata manutenzione dei tombini che il più delle volte sono otturati da foglie e altri materiali. A volte potrebbe capitare che il problema sia a monte, o in questo caso sarebbe meglio dire nel fiume. Sì perché, se non lo sapevi, esistono delle opere che potrebbero addirittura evitare che le città si allaghino, come spesso ci capita di vedere a Milano, Roma, Napoli e nei centri urbani di tutta Italia. Si chiamano vasche o bacini di laminazione, infrastrutture utili per prevenire gli effetti catastrofici delle alluvioni.
A Milano da tempo è in corso una polemica tra la Regione e il Comune, poiché il capoluogo lombardo, ha già pronta una vasca di contenimento in zona Parco Nord, a Milano. Il fiume Seveso ha origine in provincia di Como, da lì diventa un torrente e, nei pressi di Bresso, si trova l'ultimo tratto cementificato prima di arrivare a Milano. Nel 2014 il governo Renzi aveva previsto dei fondi per intervenire sul dissesto idrogeologico, questi soldi servivano anche a finanziare la realizzazione delle vasche di contenimento. Infatti, nello stesso anno, il Comune di Milano ha istituito un piano anti-esondazione dal costo di 170 milioni di euro. Questo piano prevedeva quattro vasche di laminazione: a Lentate, a Varedo, a Senago e una proprio al parco Nord di Milano.
A spiegare cosa si intende per "bacino di laminazione" è un documento del Comune di Ponte di Piave (provincia di Treviso, Veneto). Quest'opera in sostanza è un "parcheggio" temporaneo "per quella parte di acqua che un fiume non riesce a contenere in caso di piena. Viene perciò individuata un’area destinata ad accumulare, per un limitato periodo di tempo (le ore necessarie al passaggio del colmo di piena), parte della portata che transita nel fiume".
Queste infrastrutture sono importanti soprattutto per due motivi: da una parte servono a prevenire le esondazioni, dall'altra hanno anche una funzione di purificazione delle acque. "Lo scopo di un bacino di laminazione è di ridurre le portate che transitano più a valle al fine di scongiurare le alluvioni, preservando le cose e soprattutto la vita delle persone", si legge nello stesso documento. Come ti dicevo, oltre al contenimento della portata idrica di un fiume, c'è anche la parte relativa alla purificazione. Questi bacini infatti offrono la possibilità di depurare le acque di prima pioggia, spesso inquinate da perdite delle autovetture in sosta o di passaggio con presenza di oli minerali, sabbie e terriccio, ma anche tramite fitodepurazione dei materiali in sospensione, come nel caso di sostanze organiche biodegradabili, fitofarmaci, batteri o composti azotati.
La portata di una vasca varia a seconda della tipologia e del luogo in cui viene realizzata, dal progetto e dal modello della vasca. Nel caso degli interventi presso il Comune di Milano, "la portata massima ammissibile è pari a 10 l/s x ettaro di superficie scolante impermeabile di intervento, cioè nello specifico pari a 5,7533 l/s (art. 8, comma 1 RR 7/2017)".
Queste opere vengono realizzate in cemento oppure in polietilene, per svolgere al meglio le proprie funzioni devono essere progettate adeguatamente e dimensionate per evitare le esondazioni. "Immediatamente prima che il fiume esondi, viene quindi aperto il “parcheggio” in modo che l'acqua riempia in maniera controllata quest'area senza che il fiume esondi, così da evitare danni a cose o persone", spiega il documento del Comune di Ponte di Piave.
Fonte| Comune di Ponte di Piave