
台 杉: sono questi gli ideogrammi che indicano il daisugi, una antica tecnica giapponese di potatura degli alberi di cedro che permette di riforestare i territori senza abbattere nuovi alberi e sfruttando quelli che già esistono. In che senso?
Di fatto, i germogli alla base dell'albero vengono potati in modo che il tronco rimanga dritto. Su di esso spuntano così nuovi germogli che paiono appoggiati al tronco, come piccoli alberelli su un albero più grande.
Secondo quanto riportano i media giapponesi, la storia del daisugi non è chiarissima, ma si ritiene che la sua origine risalga al periodo Muromachi, quando i tronchi degli alberi venivano abbattuti perché c'era bisogno di legname per la costruzione delle stanze da tè.
Sfruttando questa tecnica di silvicoltura, si rispondeva così all'alta richiesta, ottenendo da un solo albero più tronchi, grazie all'ottimizzazione della crescita e dello spazio.
Dal lato pratico, come cresce un albero daisugi? Qual è la tecnica di coltivazione?
Partiamo dalla base: come già accennato, nel daisugi gli alberi di cedro vengono intensamente potati per promuovere la crescita di lunghi rami verticali senza nodi. Questi rami vengono coltivati in modo che crescano in modo diritto e uniforme.
Il processo di potatura viene eseguito periodicamente, mantenendo l'altezza del tronco principale bassa e incoraggiando la crescita verticale dei nuovi rami. Questo ciclo di potatura può durare anche decenni.
L'effetto è davvero magico e suggestivo, oltre che funzionale.
La pratica del daisugi mira – oltre a ottimizzare la coltivazione dei cedri – a ottenere legno di alta qualità con pochi nodi, ideale per la produzione di materiali di costruzione di pregio e per l'artigianato. Il legno daisugi è quindi spesso utilizzato per la costruzione di strutture tradizionali giapponesi, come i pilastri delle case e i pannelli per paraventi scorrevoli.
Sebbene la pratica richieda un lavoro intensivo e un lungo periodo di tempo per raggiungere la maturità degli alberi, è vista anche come un approccio sostenibile, in quanto consente di ottenere legno pregiato senza abbattere completamente gli alberi, ma sfruttando quelli che già ci sono. Invece che abbattere l'intero albero, infatti, si possono abbattere solo le porzioni superiori, lasciando intatte la base e la struttura radicale.