
Ti è mai capitato di trovare un uccellino, ad esempio un passerotto, a terra e chiederti come potresti aiutarlo? Nella stagione riproduttiva moltissimi animali possono sembrare in difficoltà. Alcuni piccoli cadono dal nido, altri li possiamo trovare abbandonati e bisognosi di cibo e di cure, ma non tutti sono da raccogliere. Come spiega Lipu, spesso l'animale ha lasciato il nido di proposito ed è osservato in lontananza dai genitori. Ma, quindi, come comportarsi in questi casi?
Quando trovi un uccellino a terra con le ali spalancate, con tutta probabilità non riesce a volare e potrebbe aver bisogno di aiuto, ma non è detto che l'aiuto debba arrivare da te. L'unico caso in cui un uccello va raccolto senza esitazione è quello in cui si tratta di un rondone, una rondine o un balestruccio. Se hai trovato un piccolo di queste specie a terra, le regole sono semplici e, come spieghiamo in questo articolo, dovrai metterlo in una scatola e chiamare la Lipu per trovare il Centro di recupero della fauna selvatica più vicino a te.
In tutti gli altri casi, occorre esaminare diversi fattori. Se il piccolo non ha ancora le piume, la cosa migliore da fare è cercare di riposizionarlo, con estrema delicatezza, nel nido. Per trovarlo prova a guardare nei rami degli alberi, sulle travi o nei posti nascosti in prossimità dell'animale. Se non vedi un nido nelle vicinanze, adagialo in una scatola di cartone foderata con carta assorbente creando un “nido” di materiale soffice e caldo, da evitare, però, i tessuti a trama larga o cotone idrofilo. Tienilo in un ambiente silenzioso e somministragli dell'acqua tiepida con miele o zucchero diluito, intingendo la punta del dito e posizionando una goccia sul taglio laterale del becco. Dopodiché, la consegna a un Centro di Recupero della fauna selvatica è l'aiuto migliore.
Se, al contrario, il piccolo ha già le piume valuta bene prima di intervenire. L'uccellino può sembrare abbandonato ma è probabilmente accudito a distanza dai genitori. A differenza dei mammiferi, gli uccelli non abbandonano il nido, a meno che i piccoli non siano stati toccati dall'uomo. Se il ritrovamento è riconducibile a eventi particolari come forte vento o caldo anomalo, contatta il Centro di recupero. Se pensi che l'animale sia in pericolo a causa di fattori esterni come un predatore, spostalo mettendolo in un luogo sicuro. Può essere anche banalmente il tuo cane o gatto domestico, in quanto caso tienilo per un po' in casa.
Altro discorso è il caso in cui l'animale è ferito o visibilmente debilitato. Se è così, valuta queste situazioni:
Portare l'animale nel Centro di recupero più vicino è, spesso, il modo più sicuro e adeguato per aiutarlo e ne puoi trovare, di solito, uno per ogni capoluogo regionale. In questi luoghi, i "pazienti" sono nutriti e curati, azioni ancor più necessarie nel periodo della nidificazione, da giugno a settembre, in cui è i volontari sono alle prese con molte specie ognuna bisognosa di cibo e attenzioni specifiche.
Il lavoro è molto e, spesso, il personale numericamente scarso. Per aiutare i Centri di recupero che si occupano della salvaguardia degli animali, puoi sostenere alcune associazioni come la Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli, che ha da poco lanciato la campagna "Adotta un nido", grazie alla quale spera di raccogliere fondi per incrementare e migliorare le cure fornite ai già 1000 uccelli presenti nella sua nursery di Roma.
Le associazioni ambientaliste come Lipu permettono ai piccoli di sopravvivere e di crescere per riuscire a spiccare il volo, una volta tornati in forze. Ma non solo i volatili sono in difficoltà. Ogni anno sono circa 8000 gli animali selvatici tra cui mammiferi, rettili, uccelli e anfibi che accedono al centro di recupero romano, ognuno con la propria storia e le proprie esigenze.
Con l'urbanizzazione e la costruzione massiva di edifici, gli animali non solo hanno sempre meno posti dove ripararsi e vivere ma anche dove nidificare e riprodursi in tranquillità, ciò rappresenta un pericolo per moltissime specie la cui scomparsa mette a dura prova la biodiversità.