Con il 30 per cento di copertura arborea in città, si ridurrebbero i decessi dovuti al caldo estremo

Un recente studio spagnolo condotto dai ricercatori dell’ISGlobal ha studiato la correlazione tra decessi e malattie dovuti alle isole di calore. La soluzione esiste: per mitigare le temperature e vivere anche meglio basterebbe raggiungere una copertura di alberi del 30 per cento.
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Gaia Cortese 2 Febbraio 2023

Cos'è un'isola urbana di calore? Si tratta di un particolare fenomeno che si verifica spostandosi dalle aree più verdi esterne alla città al centro cittadino e che si evidenzia con un aumento della temperatura, anche intorno ai 5°C. Il fenomeno dell’isola di calore urbana non è determinato solo da una progressiva diminuzione delle aree verdi, ma anche dall’utilizzo di materiali che assorbono molto calore e che pertanto si scaldano anche di più, basti pensare alla quantità di asfalto presente in un contesto urbano.

Sulle isole di calore si è concentrato uno studio spagnolo condotto dall‘Istituto di Barcellona per la Salute Globale (ISGlobal) che, basandosi su una stima dei tassi di mortalità dei residenti di 93 città europee (per un totale di 57 milioni di abitanti), nel periodo tra giugno e agosto 2015, ha evidenziato come l’effetto del cambiamento climatico potrebbe essere mitigato da una maggiore copertura alberi.

Lo studio

Oltre il 4 per cento dei decessi verificatisi nelle città durante i mesi estivi è dovuto al caldo, e un terzo di questi decessi potrebbe essere evitato raggiungendo una copertura arborea del 30 per cento: queste le conclusioni dello studio che ha associato l'esposizione al calore alla mortalità prematura, all'insorgenza di malattie dell’apparato cardio-respiratorio e ai ricoveri ospedalieri.

I risultati hanno evidenziato anche che, nel periodo preso in esame, le città erano in media più calde di 1,5°C rispetto alle aree circostanti, e che 6.700 morti premature potrebbero essere attribuite alle temperature urbane più calde, come del resto il 4,3 per cento della mortalità totale durante i mesi estivi e l'1,8 per cento della mortalità durante tutto l'anno. Tuttavia, un terzo di questi decessi (2.644) avrebbe potuto essere evitato aumentando la copertura arborea fino al 30 per cento, riducendo così le temperature.

Tra le città prese in esame dallo studio spagnolo ce ne sono anche diverse italiane. Secondo la ricerca, la città di Roma potrebbe evitare duecento decessi all'anno estendendo la sua copertura arborea dall'attuale 9 per cento attuale al 30 per cento. A Napoli, il 17 per cento di alberi in più eviterebbe 75 decessi all'anno. A Milano, passare dal 6 per cento attuale al tanto ambito 30 per cento eviterebbe più di 60 decessi all'anno. E non finisce qui. Salendo al 30 per cento di copertura arborea, ci sarebbero 42 morti in meno all'anno a Bologna, 38 a Genova, 3 a Padova, 30 a Palermo, 71 a Torino, 9 a Trieste.

Piantare più alberi nel contesto urbano non è un compito semplice, a causa della conformazione stessa della città. Tuttavia, potrebbero essere presi in considerazione altri interventi come lo sviluppo dei tetti verdi, o ancora, altre alternative per ridurre la temperatura.

Tra l'altro, come ha affermato Mark Nieuwenhuijsen, direttore dell'Urban Planning, Environment and Health di ISGlobal, "non si tratta solo di aumentare gli alberi in città, ma anche di come vengono distribuiti", anche perché lo studio  denota la necessità di preservare e mantenere gli alberi già esistenti in quanto rappresentano una risorsa preziosa.

Il riscaldamento globale è in corso, così come la crescita urbana è in costante aumento. È necessario correre ai ripari perché come ha affermato la ricercatrice Tamara Iungman, prima autrice dello studio, "le previsioni basate sulle emissioni attuali rivelano che le malattie e la morte legate al caldo diventeranno in futuro un onere maggiore per i nostri servizi sanitari".