Con il modello semplificato per il fotovoltaico è più semplice installare le rinnovabili: come funziona

Ampliare la platea delle persone che scelgono di avvalersi di energia più pulita: ecco l’intento del Mite, che semplificando le procedure per l’installazione del fotovoltaico rende più accessibile la transizione ecologica privata. Ecco come funziona il nuovo modello semplificato fino a 200kW di potenza.
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Sara Polotti 7 Settembre 2022

La transizione ecologica è un argomento sempre più attuale e sempre più urgente. Non solo a causa delle recenti vicende geopolitiche relative alle forniture di gas, ma anche e soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici che richiedono sempre di più l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e davvero pulite. Come il fotovoltaico, che tuttavia per molte persone e aziende risulta ancora inaccessibile.

Rientra in quest'ottica il recente provvedimento preso dal Ministero della Transizione Ecologica (Mite), che vuole spronare i cittadini ad avviarsi verso le fonti rinnovabili anche semplificando le procedure. Come annunciato, in questi giorni il Mite ha firmato un decreto attuativo delle norme del Decreto Energia: grazie ad esso, l'installazione degli impianti fotovoltaici risulterà più facile e accessibile, utilizzando di fatto un modello unico semplificato per gli impianti fino a 200kW, e non fino a 50kW com'era stato finora.

Cos'è il modello unico semplificato

Come recita il decreto, il documento estende il "modello unico semplificato di cui all’articolo 25, comma 3, lettera a), del decreto legislativo n. 199/2021, agli impianti di potenza superiore a 50 kW e fino a 200 kW, realizzati ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo n. 28/2011".

Agendo così sulla burocrazia e snellendo le procedure, il Governo prevede di ampliare il pubblico interessato all'installazione di impianti fotovoltaici che permettano di produrre energia elettrica catturando le radiazioni solari, in un momento storico nel quale ridurre i consumi è quanto mai fondamentale.

A questo punto, i tempi si ridurranno notevolmente, perché le richieste di realizzazione di nuovi impianti potranno essere fatte compilando questo modello unico, da trasmettere al gestore di rete che effettuerà le verifiche, avviando automaticamente le procedure di connessione e di autorizzazioni comunali nel caso di esito positivo.

Chi potrà farne richiesta?

Il modello unico è pensato per la realizzazione, la modifica, il potenziamento, la connessione e l'esercizio degli impianti che si trovano presso clienti già dotati di punti di prelievo attivi e per i quali siano necessari interventi e lavori semplici; degli impianti con potenza nominale non superiore a 200 kW; e degli impianti per i quali "sia richiesto il ritiro dell’energia elettrica da parte del Gse (Gestore Servizi Energetici), ivi incluso il ritiro dedicato, ovvero si opti per la cessione a mercato dell’energia elettrica mediante la sottoscrizione di un contratto di dispacciamento con una controparte diversa dal Gse".