
Mentre la Chiesa è ancora scossa dalla morte di Papa Francesco e si organizzano i funerali solenni previsti per sabato, si aprono le trattative riservate in vista del Conclave 2025, che porterà all’elezione del nuovo successore di Pietro. A rompere il silenzio, però, è la figura controversa del cardinale Angelo Becciu, al centro di un clamoroso scandalo finanziario in Vaticano, che ora rivendica il diritto di partecipare all’elezione del prossimo Papa.
Angelo Becciu, ex Sostituto della Segreteria di Stato vaticana e poi prefetto della Congregazione delle cause dei santi, è stato rimosso da entrambi gli incarichi nel 2020 da Papa Francesco. La decisione è arrivata dopo il suo coinvolgimento in una controversa operazione immobiliare a Londra, dal valore di circa 200 milioni di euro, che ha acceso i riflettori su gravi irregolarità nella gestione delle finanze vaticane.
Nel 2023, dopo oltre due anni di processo e 86 udienze, il cardinale Becciu è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Papa Francesco, pur accettando le sue dimissioni, non ha mai revocato formalmente il titolo cardinalizio. Becciu non ricopre più ruoli nella Curia romana, ma sostiene di avere ancora il diritto di voto nel Conclave.
“Non ho mai rinunciato ai diritti cardinalizi”: Becciu sfida il Vaticano
In un'intervista rilasciata a L’Unione Sarda, Becciu ha dichiarato:
“Il Papa non mi ha mai chiesto una rinuncia scritta né ha ribadito ufficialmente la mia esclusione”.
Con queste parole, il cardinale insinua che le sue prerogative siano ancora valide, compreso il diritto a partecipare all’elezione del nuovo Pontefice. Becciu parla anche di un presunto “perdono ricevuto da Papa Francesco”, alimentando l’ipotesi di una riabilitazione informale.
Se ammesso al Conclave, il numero dei cardinali elettori passerebbe da 135 a 136. Un’eventualità che spacca il Collegio Cardinalizio: da un lato, chi considera Becciu un simbolo degli scandali contro cui Papa Francesco ha combattuto; dall’altro, chi è più critico verso il pontificato di Bergoglio e potrebbe vedere in Becciu un alleato strategico per cambiare rotta.
Il caso del cardinale Angelo Becciu rischia di diventare un elemento di forte tensione nel Conclave 2025, proprio mentre la Chiesa cerca unità e continuità dopo la scomparsa di Papa Francesco. La decisione finale spetterà alla Congregazione generale dei cardinali, ma intanto il ritorno in scena di Becciu riapre ferite ancora vive all’interno del Vaticano.