Conosci la differenza tra parco o riserva naturale? Ecco quando usare l’uno o l’altro termine

Su Ohga parliamo spesso di parchi e di riserve naturali, ma qual è la differenza? Scopriamolo insieme, tra storia, definizione e regole da rispettare.
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Emanuele La Veglia 14 Novembre 2020

Quando si parla di natura i termini sono tanti e tra quelli più usati ci sono i parchi e le riserve. Forse anche tu ne conoscerai diversi. Se pensi che siano sinonimi, in realtà non è così: significano due cose ben diverse. Scopriamole insieme.

Parco naturale

Cominciamo con il parco naturale, che può essere nazionale se gestito dallo Stato in cui si trova, o regionale se riguarda aree più ristrette. In Italia ad esempio c'è il Parco Nazionale d'Abruzzo, che si estende anche a Lazio e Molise, o quello del Vesuvio, per un totale di 25, tutti iscritti all'Elenco Ufficiale delle Aree Protette. La parola "area" infatti allarga il campo: possono essere considerati parchi anche territori intorno a laghi, fiumi, mari o ambienti di importante valore scientifico o culturale.

Ma qual è quindi la definizione di un Parco naturale? Lo spiega bene il sito del  Ministero dell'Ambiente, che chiarisce:

I Parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.

Il primo parco della storia occidentale è quello di Yellowstone, sì proprio quello dell'Orso Yoghi! Fu creato negli Stati Uniti per proteggere alberi e foreste dalla frenesia di costruire città e palazzi, iniziata con l'arrivo in America di inglesi e spagnoli.

Riserva naturale

Anche le riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine, ma hanno una particolarità: contengono una o più specie animali o vegetali "naturalisticamente rilevanti", come recita la legge che le regola. Devono cioè essere esemplari di flora o di fauna molto importanti per la conservazione della biodiversità e l'obiettivo con cui sono create le riserve è proprio quello di conservare queste specie.

Anche in questo caso puoi trovare la definizione di riserva naturale sul sito del Ministero dell'Ambiente, che spiega:

Le Riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli elementi naturalistici in esse rappresentati.