Consumare le fragole può aiutare a combatte la demenza negli over 50

I ricercatori dell’Università di Cincinnati sostengono che mangiare fragole ogni giorno potrebbe aiutare a ridurre il rischio di demenza per alcune persone di mezza età. I loro risultati sono stati pubblicati il ​​mese scorso sulla rivista Nutrients.
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Valentina Rorato 25 Novembre 2023
* ultima modifica il 25/11/2023

Le fragole sono più di un piccolo e delizioso frutto estivo. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Nutrients e condotto da un team di ricercatori di Cincinnati, indica che potrebbero essere un ingrediente vitale per preservare la salute cognitiva. Per giungere a queste conclusioni, gli esperti hanno arruolato 37 partecipanti in sovrappeso, di età compresa tra 50 e 70 anni. A tutti i partecipanti è stata diagnosticata insulino-resistenza e declino cognitivo soggettivo, condizioni che spesso precedono la demenza.

I ricercatori hanno diviso i partecipanti in due gruppi. Un gruppo ha ricevuto una dose giornaliera di 24 grammi di polvere di fragole liofilizzate, equivalente a due tazze di fragole fresche (una tazza equivale a circa 200 grammi). L'altro gruppo ha consumato un placebo quotidiano con un apporto calorico simile. A tutti i soggetti è stato chiesto di astenersi dal mangiare fragole vere nel corso della prova di 12 settimane.

Il gruppo della fragola ha mostrato un notevole miglioramento nella memoria, in particolare nell’elaborazione dei ricordi. Ha avuto una significativa diminuzione dell’interferenza della memoria, un fattore cruciale per conservarne la capacità di recupero.

I partecipanti che hanno mangiato l'equivalente di fragole hanno sperimentato anche una notevole riduzione della depressione. Questa scoperta è particolarmente significativa in quanto la depressione è un comune precursore del declino cognitivo.  Anche se non statisticamente significativo, nel gruppo della fragola si è verificata una tendenza che suggeriva un miglioramento delle funzioni esecutive, come la risoluzione dei problemi e la pianificazione. Tuttavia, nonostante il noto legame tra resistenza all’insulina e declino cognitivo, lo studio non ha riscontrato benefici sui parametri metabolici. I ricercatori hanno ipotizzato che i benefici cognitivi delle fragole potrebbero operare attraverso diversi meccanismi, possibilmente non correlati ai cambiamenti metabolici.

"Sia le fragole che i mirtilli contengono antiossidanti chiamati antociani, che sono stati implicati in una varietà di benefici per la salute delle bacche, come miglioramenti metabolici e cognitivi", ha dichiarato Robert Krikorian, professore emerito presso il Dipartimento di Psichiatria dell'UC College of Medicine.

Gli antociani a cui fa riferimento Krikorian sono pigmenti naturali presenti in una varietà di frutta, verdura e fiori. Questi includono frutti di bosco, uva rossa, cavolo rosso, melanzane e ribes nero. Conosciuti per le loro vivaci tonalità rosse, viola e blu, fanno parte della famiglia dei flavonoidi, un tipo di polifenolo celebre per le sue potenti proprietà antiossidanti. Gli antociani svolgono un ruolo cruciale nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo causato dai radicali liberi, le molecole instabili che causano danni cellulari.

Oltre alla loro capacità antiossidante, gli antociani sono riconosciuti anche per i loro notevoli effetti antinfiammatori. Riducono potenzialmente l’infiammazione ostacolando la produzione di sostanze chimiche infiammatorie come citochine ed enzimi.

Fonte | "Early Intervention in Cognitive Aging with Strawberry Supplementation" pubblicato su Nutrients il 7 novembre 2023

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