Contro il traffico illegale di cani: ecco come riconoscere un allevamento affidabile

Se hai deciso di ampliare il numero dei membri della famiglia e di portare finalmente a casa con te un cucciolo di cane, l’allevamento è la prima scelta importante da fare. Non avere mai fretta e soprattutto diffida di chi vuole a tutti i costi piazzarti il cucciolo.
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Gaia Cortese 20 Maggio 2019

Poche settimane di vita, quasi sempre non svezzati e senza il microchip d’identificazione richiesto dalla Legge. Sono i cuccioli di cane che arrivano dalla tratta clandestina, in particolare dell’Europa dell’Est. Vengono introdotti nel territorio nazionale accompagnati da una documentazione contraffatta che ne attesta la falsa origine italiana e che riporta trattamenti vaccinali e profilassi ovviamente mai eseguiti.

Il più delle volte questi cuccioli vengono trasportati in condizioni drammatiche, stipati in camion e furgoni, costretti ad essere sballottati per lunghi tragitti. Un trattamento che aumenta anche del 50 per cento il rischio di morte. Secondo l’ultimo Rapporto Agromafie il commercio di cani e gatti a volte avviene anche con la complicità di alcuni allevatori e negozianti italiani che “riciclano” nel mercato legale animali di provenienza illegale. Ad essere colpiti da questo traffico illegale sono gli allevatori e i rivenditori onesti, ma soprattutto gli animali stessi, vittime di maltrattamenti ed abusi.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto a Valentina Zanini, responsabile dell’allevamento di golden retriever Pinkerly come si riconosce un allevamento serio e affidabile e quali garanzie deve avere un futuro proprietario nel momento in cui prende un cane dall’allevamento: “La serietà di un allevamento è direttamente proporzionale alla cura con cui l'allevatore pensa all'accoppiamento, gestisce la fase della gestazione e della nascita dei cuccioli e infine li nutre, cresce ed educa fino a quando entreranno nella vita di altre persone, lasciando l'allevamento. Ma l'allevatore serio continua a fornire nel tempo tutte le informazioni e il supporto necessari ai proprietari per la corretta gestione di quello che diventerà a tutti gli effetti un membro della famiglia. In sintesi quindi non taglia mai il cordone ombelicale che lo lega a quel piccolo essere che aiuta a venire al mondo.

Le garanzie che l'allevatore deve fornire al futuro proprietario sono innanzitutto quelle di natura sanitaria, quindi l'applicazione delle profilassi previste dai protocolli veterinari. Ma ancora prima, l'allevatore coscienzioso effettua tutti gli screening per le eventuali patologie ereditarie conosciute per la razza che, con passione, alleva; anche se questo non garantisce che in futuro non possano comparire le sopracitate patologie. Mi riferisco in particolare alla displasia dell'anca e dei gomiti. Bisogna poi aggiungere che i cuccioli devono nascere e crescere in un ambiente sano, essere sottoposti alle corrette manipolazioni, avere la possibilità di fare le esperienze di vita e il movimento giusti per l'età. Tutto questo non può prescindere da studio, conoscenza della razza, esperienza di allevamento che si acquisiscono solo con tempo e fatica. È questo che rende l'allevatore affidabile. In una parola: l'amore per la sua razza. Sarebbe buona norma preferire gli allevamenti che selezionano un’unica razza, al massimo due; coloro che non sfruttano le mamme (non mi piace chiamarle fattrici) e che tengono i cuccioli in un ambiente familiare. Diffidare di chi propone sconti senza il pedigree o chi insiste per piazzarti il cucciolo”.