Cop28: il prossimo presidente del summit sarà il sultano al-Jaber, capo del colosso petrolifero statale ADNOC

Il sultano Ahmed Al Jaber è stato appena nominato presidente della prossima Cop28, che si terrà a Dubai negli Emirati Arabi Uniti dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. Ma chi è Al Jaber, già capo del colosso petrolifero statale ADNOC?
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Francesco Castagna 12 Gennaio 2023

Il ruolo più importante nel corso di ogni Conferenza delle Parti lo assume sempre chi ha l'incarico di guidare i dialoghi e le trattative tra i diversi paesi. Di norma questo compito spetta al presidente nominato dallo stato che ospita la Cop. Nel 2023 la Cop28 si terrà a Dubai, dal 30 novembre al 12 dicembre, prendendo il testimone da Sharm el-Sheikh come il secondo Stato arabo a tenere la Conferenza delle parti.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno già detto che affronteranno la conferenza con "un approccio inclusivo che coinvolga tutte le parti interessate", e hanno espresso questa volontà nominando come prossimo presidente il sultano Al-Jaber, l'amministratore di ADNOC, il colosso petrolifero statale.

Cop28

La decisione è stata presa dagli Emirati Arabi Uniti ed è stata subito commentata dal presidente in carica degli Emirati: "Siamo lieti di ospitare la Conferenza sul clima degli Emirati Arabi Uniti "COP28" nel 2023. Il coordinamento degli sforzi nell'azione per il clima tra i paesi del mondo è un'opportunità per migliorare la protezione ambientale e raggiungere una crescita economica sostenibile. Accogliamo con favore la cooperazione con la comunità internazionale per garantire la prosperità dell'umanità", ha detto Mohamed bin Zayed. In quanto nuovo presidente del summit delle Nazioni Unite, Ahmed Al Jaber dovrà confrontarsi con il segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) Simon Stiell e il Presidente egiziano della COP27 Shoukry per sviluppare l'agenda della Cop28.

Il suo ruolo sarà di fondamentale importanza nella creazione del consenso trai le nazioni e nella guida degli obiettivi sul clima, cercando di coinvolgere il più possibile un'ampia gamma di partner. “Il 2023 sarà un anno critico in un decennio critico per l'azione per il clima. Gli Emirati Arabi Uniti si avvicinano alla COP28 con un forte senso di responsabilità e il più alto livello possibile di ambizione", ha scritto Al Jaber sui suoi social. Nel team sono state nominate anche Shamma Al Mazrui, Ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti per gli Affari della Gioventù, e Razan Al Mubarak, Presidente dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Ricopriranno rispettivamente le cariche di Campione dei Giovani per il Clima e Campione di Alto Livello delle Nazioni Unite per il Cambiamento Climatico.

Nel comunicato degli Emirati Arabi Uniti (UAE) si legge che lo Stato ospita tre dei progetti solari più grandi e a basso costo del mondo e ha investito più di 50 miliardi di dollari in progetti di energia rinnovabile in 70 Paesi. Gli UAE sono anche lo Stato che nell'ultimo decennio ha costruito Masdar city, la prima città al mondo a impatto zero sia per l'inquinamento che per i rifiuti. L'altra faccia della medaglia però è che, mentre il Medio Oriente si fa verde, gli Emirati Arabi Uniti sono il 7° produttore di petrolio greggio al mondo e, a partire dal 1967, sono membri dell'OPEC, l'organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio. Devi sapere infatti che nel 2021 questo Stato ha prodotto circa 2,72 milioni di barili di petrolio al giorno. Inoltre, Dubai ed Abu Dhabi sono tra le città più inquinate del mondo per la presenza di ossidi di azoto. In particolare Dubai è la decima città più inquinata al mondo per qualità dell'aria.

Chi è Al Jaber

Il sultano Ahmed Al Jaber è già Ministro dell'Industria e delle Tecnologie Avanzate (MoIAT) degli Emirati e ha ricoperto per due mandati il ruolo di Inviato Speciale per i Cambiamenti Climatici dello Stato. Ha partecipato a numerose Cop e ha svolto un ruolo chiave nei tavoli decisivi delle politiche ambientali degli ultimi anni.

Allo stesso tempo nel 2019, teneva un discorso di apertura alla 35a edizione della Conferenza internazionale del Petrolio di Abu Dhabi, ADIPEC, in cui affermava "Il fatto è che entro il 2040, tutta l'energia attualmente consumata negli Stati Uniti, in India e in Giappone sarà aggiunta alla domanda globale di energia. E anche negli scenari di transizione più frenetici, petrolio e gas forniranno la fonte per oltre la metà di questo. Questi fatti sono indiscussi e rappresentano semplicemente un convincente caso aziendale da investire nel futuro del nostro settore", confermando la volontà di non voler abbandonare i combustibili fossili, ma anzi di voler continuare a investire in questo settore, cercando di limitare al massimo le emissioni di CO2.

Nel corso della Conferenza ADIPEC infatti ha più volte illustrato i risultati di ADNOC, aggiungendo che alcuni movimenti e contratti a livello finanziario (Contratto Futures di Murban) avrebbero posto agli UAE "al centro geografico del commercio globale di greggio". ADNOC inoltre non sembra mostrare segnali di abbandono dei combustibili fossili anche per alcuni dettagli non irrilevanti, è stata appena fondata una nuova società per la lavorazione e la commercializzazione del gas a livello globale, chiamata “Adnoc Gas”.

Al Jaber è anche CEO fondatore di Masdar, una società di energia rinnovabile statale di cui ADNOC detiene il 24% della proprietà. Masdar si occupa di sviluppare progetti di energia rinnovabile nel Paese e a livello globale. L'ultimo investimento della società riguarda il Kirghizistan per creare un GW di energia pulita grazie a una pipeline di progetti rinnovabili.

Secondo Al Jaber, la Cop28 non passerà inosservata, perché durante il summit gli UAE e gli altri Stati membri delle Nazioni Unite intraprenderanno il primo GST dopo gli accordi di Parigi. Il Global Stocktake (GST), o più comunemente il Bilancio globale delle emissioni di gas serra, è un meccanismo degli Accordi di Parigi, che prevede la revisione ogni 5 anni delle misure prese dagli Stati. Lo scopo è verificare se le politiche dei governi internazionali hanno un impatto effettivo sulla riduzione delle emissioni di CO2.

"La COP28 intraprenderà il primo Global Stocktake (GST) dopo l'Accordo di Parigi. Il GST fornirà le basi per costruire lo slancio per questa e le future COP e gli Emirati Arabi Uniti cercheranno di ottenere un risultato ambizioso in risposta al GST dal processo negoziale", ha detto Al Jaber.