Cosa cambia con la nuova legge (decreto Asset) che permette il taglio di alberi senza autorizzazione

La maggioranza ha appena approvato un emendamento che consente alle aziende di tagliare alberi nei boschi e nei prati, senza dover seguire la procedura di autorizzazione paesaggistica. Come stanno veramente le cose?
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Francesco Castagna 12 Gennaio 2024

Niente più permessi per tutti coloro che vorranno tagliare gli alberi nei boschi e all'interno dei parchi. Questa è la decisione del Governo per rilanciare una filiera che è molto importante per l'economia italiana. Secondo i dati del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste infatti, "Le attività produttive legate alla selvicoltura e all'industria del legno e della carta valgono circa l'1% del Pil e il valore della produzione complessiva della macro-filiera del legno italiana si attesta sui 39 miliardi di euro, che, complessivamente, rappresenta circa il 4,5% del fatturato manifatturiero nazionale".

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Una scelta, quella presa dal ministro Francesco Lollobrigida, definita dal portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli come "una minaccia per la biodiversità" e di "golpe contro la Natura". Appena era stato presentato l'emendamento infatti, Europa Verde aveva scritto "Il partito della Meloni ha approvato ieri sera un emendamento che prevede di tagliare alberi senza autorizzazione, al fine di rilanciare l’industria del legno, nei boschi, nei parchi, nei giardini e non risparmiano nemmeno gli alberi monumentali".

Si tratta davvero di un "emendamento contro la Natura"?

In realtà, come specificato in un'intervista di ottobre a Ohga, il direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del CREA, Piermaria Corona, c ci aveva detto che: "Per queste aree l’articolo prevede che qualsiasi intervento di taglio culturale, opere di bonifica,  forestazione o riforestazione, purché previsto dalla normativa vigente (ovvero legge forestale nazionale e legge forestale regionale ), sia subordinato al vincolo paesaggistico: questo significa che questi interventi devono essere autorizzati, ma non necessitano dell’autorizzazione della sovrintendenza paesaggistica". E Brunori di PEFC aveva aggiunto che "l’87% dei boschi è coperto da un vincolo idrogeologico, ciò significa che se si vuole intervenire con opere di bonifica o tagli è necessaria una seconda autorizzazione che assicuri da eventuali rischi dal punto di vista idrogeologico".

Insomma, in sostanza scopriamo che il vincolo eliminato dal governo è di natura paesaggistica. Non va quindi a intaccare i boschi o le foreste che sono cruciali per la tutela dell'ambiente. Alla fine dunque l'emendamento al Decreto Asset è passato, è stato votato dalla maggioranza, ma non dalle opposizioni. Bonelli, ancora una volta, lo ritiene: "Un atto di guerra contro la natura, in linea con le posizioni del partito di Giorgia Meloni che contrasta le politiche sul clima e che ha votato contro la legge sulla natura europea".

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