Cosa ci mostra davvero l’Overshoot Day?

L’Earth Overshoot Day di quest’anno cade oggi: abbiamo finito le risorse che il pianeta potrà generare in questo 2023. Ma il suo significato ci racconta una storia di ingiustizia ambientale.
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Mattia Iannantuoni 2 Agosto 2023

Cosa vedi in questa immagine? Montagne? Formiche?

Image credits: Global Footprint Network

Questo è l’andamento storico degli Earth Overshoot Day, i giorni in cui la domanda di risorse ecologiche dell’umanità supera quanto il pianeta possa effettivamente generarne in quello stesso anno. Questa data, che è da prendere come una fotografia semplificata della realtà, ci ricorda che non possiamo vivere come se le risorse del pianeta fossero infinite. Ma c’è un’altra cosa che questa “fotografia” prova a mostrarci.

L’Earth Overshoot Day rappresenta l’ingiustizia ambientale. Il concetto di ingiustizia ambientale può essere riassunto in un disequilibrio: tra coloro che beneficiano dell’estrazione e l’uso delle risorse naturali, e coloro che vengono impattati negativamente dalle conseguenze di questo uso.

Image credits: Global Footprint Network

Se guardiamo lo spaccato Paese per Paese dell’Earth Overshoot Day, infatti, scopriamo che alcuni di essi, a causa dei propri stili di vita, arrivano a consumare tutte le risorse che potrebbero consumare quell’anno ben prima di altri. Da lì, proseguono creando una sorta di debito con l’ecosistema. È spesso la posizione di privilegio economico o geopolitico di questi Paesi che consente loro di farlo, privando però gli altri, più vulnerabili, delle stesse possibilità.

Questa ingiustizia si ritrova anche all’interno di uno stesso Paese o di una stessa comunità. E non è solo “geografica”: è anche intergenerazionale. Quando superiamo la soglia, iniziamo a consumare risorse che spetterebbero alle generazioni future, alle quali restano debiti. Sempre più grandi.

Le soluzioni per ritardare il più possibile la data esistono già tutte. Alcune dipendono da scelte individuali. Altre sono da richiedere alla politica e ai grandi decisori. Non solo per la nostra permanenza sulla Terra, ma anche per un senso di responsabilità verso chi dal pianeta ha sempre preso poco, o ancora nulla.