In Italia abbiamo una città in cui gli effetti del cambiamento climatico sono visibili a vista d'occhio: il Comune di Venezia. Questo centro abitato rappresenta un caso di studio anche a livello europeo, grazie al MoSe siamo riusciti per anni a preservarne la bellezza, ma l'aumento della temperatura potrebbe portare all'innalzamento del livello del Mar Mediterraneo e alla conseguente scomparsa della città. Se da una parte si stanno prendendo misure per contenere l'aumento della temperatura entro 1,5°C, dall'altra gli esperti ISPRA hanno già previsto che molto probabilmente nei prossimi anni sarà necessario "spostare" alcuni Comuni in zone che si trovano nell'entroterra come strategia d'adattamento.
Ora le due università di Venezia, Ca’ Foscari e Iuav, hanno approvato un documento per rendere operativo il Centro di studio e di ricerca internazionale sul cambiamento climatico, che avrà sede proprio nella città. L'idea era in cantiere da tempo nei lavori delle due università veneziane, nel 2019 poi un emendamento del Partito Democratico alla legge di Bilancio aveva predisposto un fondo di 500mila euro per la realizzazione della struttura. Fino ad allora però il progetto era rimasto solo su carta. Si riparte quindi, con un documento programmatico delle attività, che è stato inviato al MIUR e che servirà per capire anche come instaurare una collaborazione con la nuova Autorità per la Laguna, l’architetto Roberto Rossetto.
Da quanto si legge nel documento programmatico, il nuovo Centro avrà come obiettivo principale la creazione di un luogo in cui comunità scientifica, istituzioni e amministratori possano avere uno scambio di pareri e produzione di documenti e rapporti in tema dei cambiamenti climatici e delle strategie di adattamento e mitigazione.
Non è la prima volta che Venezia rischia di finire sotto la lente di istituzioni internazionali. Ad agosto l’Unesco aveva consigliato all’amministrazione locale e al governo di prendere misure più decisive a tutela del capoluogo veneto. Il rischio di finire nella “black list” ha portato molto probabilmente il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a prendere provvedimenti in materia e a nominare dunque Rossetto a capo della nuova Autorità per la Laguna.