
Ti sarà capitato forse di trovare nel tuo giardino o in un bosco, nascosto a terra tra le foglie, un riccio. É così grazioso che ti verrà voglia di aiutarlo, soprattutto se ti trovi nella stagione invernale e ti sembra apparentemente privo di vita. Beh, quel riccio molto probabilmente è solo in letargo e per proteggerlo non devi toccarlo o disturbarlo in alcun modo. Questo sonno è proprio la sua protezione naturale contro il freddo invernale e ne ha bisogno per sopravvivere fino alla primavera.
Verso ottobre/novembre i ricci entrano in un lungo sonno che dura fino a marzo/aprile a seconda delle condizioni climatiche. In quel periodo il loro cuore rallenta passando da 180 battiti al minuto a circa 8 battiti al minuto, il respiro si riduce da 40/50 atti respiratori al minuto fino a 3 o 4 respiri al minuto e possono perdere dal 20 al 30% di peso corporeo, in queste condizioni l'animale può trascorrere anche dei mesi senza mangiar nulla.
Alcuni ricci però, potrebbero aver bisogno di aiuto, ma i casi sono molto limitati. Dovresti rivolgerti a un centro di recupero per fauna selvatica soltanto se:
I ricci spesso amano fare il nido sotto i bancali, le cataste di legna, i cespugli e i cumuli di fieno e foglie. I nidi costruiti per il letargo sono termicamente ben isolati e più duraturi rispetto a quelli usati nel periodo estivo. Per aiutarli nella costruzione di un nido per il letargo puoi agevolarli lasciando loro a disposizione un cumulo di foglie o fieno o creando delle mangiatoie o piccole casette. I ricci sono tendenzialmente onnivori quindi puoi lasciar loro carne, croccantini per gatti, scatolette. Da evitare assolutamente latte, mandorle, cereali e qualsiasi altro cibo umano.
Fonti | OIPA, Centro Recuperi La Ninna