Cosa possiamo aspettarci dal vertice sull’ambizione climatica delle Nazioni Unite

Nel corso della 78° assemblea generale ONU si terrà anche un vertice per parlare di ambizione climatica. Ma cosa significa e che impatto potrebbe avere sulle politiche ambientali delle Nazioni Unite?
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Francesco Castagna 13 Settembre 2023

Siamo nel bel mezzo della 78° conferenza delle Nazioni Unite, un evento iniziato il 5 settembre che durerà fino al 23. Negli stessi giorni l'UE è impegnata nei preparativi del classico "Discorso sullo stato dell'Unione", ovvero una sorta di relazione-bilancio tenuto annualmente dal presidente della Commissione europea in carica per rendere la vita politica dell'Unione più democratica e trasparente. Sono settimane importanti per il destino dei Paesi in via di sviluppo, ma anche per le potenze economiche del G20.

Nel corso dell'evento ogni settembre si tiene un Dibattito generale, al quale partecipano in genere i capi di Stato e di governo. Quest’anno si terrà da martedì 19 settembre 2023 a martedì 26 settembre 2023. Il Paese ospitante per il 2023 saranno gli Stati Uniti (la conferenza infatti si terrà a New York), generalmente tutti i Paesi che hanno intenzione di sollevare un argomento a loro importante possono prendere parola ed esporre la problematica ai partecipanti. Il primo a parlare, come da consuetudine, è il Brasile (piccola curiosità: la tradizione nasce dal fatto che inizialmente nessun Paese aveva intenzione a prendere per primo parola, così lo fece il Brasile e da lì divenne una sorta di protocollo non scritto).

Vertice per l'ambizione climatica

Il 20 settembre è uno dei giorni più importanti per l'ambiente: si terrà il vertice per l'ambizione climatica. Per chi non ne ha mai sentito parlare, si tratta di un evento in cui il Segretario generale delle Nazioni Unite convoca i Paesi membri per ascoltare governi, imprese, finanza, autorità locali e società civile e "muoversi a fare".

Cosa significa? Che per Guterres è necessario ora più che mai cominciare a lavorare su tre binari di accelerazione distinti ma interconnessi: ambizione, credibilità e attuazione.

Ambizione

Nell'ambito di questo punto, i Paesi più sviluppati sono tenuti a presentare contributi nazionali determinati prima del 2030 aggiornati. Non solo, nella lista dei loro impegni, soprattutto per quanto riguarda i grandi emettitori, rientrano sicuramente:

  • il tenere gli obiettivi zero netti aggiornati
  • piani di transizione energetica con l'impegno a non utilizzare nuovo carbone, petrolio e gas
  • piani di eliminazione graduale dei combustibili fossili
  • obiettivi più ambiziosi in materia di energie rinnovabili
  • impegni per il Fondo verde per il clima
  • piani di adattamento e resilienza a livello economico

I Paesi delle Nazioni Unite dovranno presentare entro il 2025 "Contributi Nazionali Determinati a livello economico più ambiziosi, che prevedano tagli assoluti alle emissioni e coprano tutti i gas".

Ciò si traduce in:

  • Niente più carbone ed eliminazione graduale di questo combustibile entro il 2030 nei Paesi OCSE, 2040 in tutti gli altri.
  • Riduzione graduale della produzione di petrolio e gas esistente, compatibile con l'obiettivo globale di zero emissioni al 2050.
  • obiettivi sulle fonti rinnovabili più ambiziosi

Credibilità

Il secondo punto prevede un'azione collettiva delle amministrazioni locali: città, imprese, regioni e istituzioni finanziarie. Nel periodo che va dal 2025 al 2030, tutti e quattro gli attori in questione dovranno presentare piani di transizione in linea con gli standard di credibilità sostenuti dalle Nazioni Unite. Il rapporto commissionato dall'ONU "Integrity Matters" include tali impegni a zero emissioni, gli unici esistenti, a detta delle Nazioni Unite, "pienamente allineato con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi".

Ciò si traduce in:

  • piani per fermare ed eliminare gradualmente i combustibili fossili
  • copertura delle emissioni scope3 (tutte le emissioni indirette che si verificano nella catena del valore di un'azienda)
  • tagli effettivi delle emissioni

Attuazione

L'ultimo punto riguarda la presentazione e condivisione dei partenariati di attuazione esistenti o emergenti che affrontano le sfide riguardanti da una parte la decarbonizzazione, dall'altra la giustizia climatica.

Ciò si traduce in:

  • Decarbonizzare i settori ad alta emissione in linea con l'obiettivo globale di azzeramento del 2050
  • Adattamento (50% dei finanziamenti per il clima)
  • Fondo per le perdite e i danni entro il 2023