Siamo nel bel mezzo della 78° conferenza delle Nazioni Unite, un evento iniziato il 5 settembre che durerà fino al 23. Negli stessi giorni l'UE è impegnata nei preparativi del classico "Discorso sullo stato dell'Unione", ovvero una sorta di relazione-bilancio tenuto annualmente dal presidente della Commissione europea in carica per rendere la vita politica dell'Unione più democratica e trasparente. Sono settimane importanti per il destino dei Paesi in via di sviluppo, ma anche per le potenze economiche del G20.
Nel corso dell'evento ogni settembre si tiene un Dibattito generale, al quale partecipano in genere i capi di Stato e di governo. Quest’anno si terrà da martedì 19 settembre 2023 a martedì 26 settembre 2023. Il Paese ospitante per il 2023 saranno gli Stati Uniti (la conferenza infatti si terrà a New York), generalmente tutti i Paesi che hanno intenzione di sollevare un argomento a loro importante possono prendere parola ed esporre la problematica ai partecipanti. Il primo a parlare, come da consuetudine, è il Brasile (piccola curiosità: la tradizione nasce dal fatto che inizialmente nessun Paese aveva intenzione a prendere per primo parola, così lo fece il Brasile e da lì divenne una sorta di protocollo non scritto).
Il 20 settembre è uno dei giorni più importanti per l'ambiente: si terrà il vertice per l'ambizione climatica. Per chi non ne ha mai sentito parlare, si tratta di un evento in cui il Segretario generale delle Nazioni Unite convoca i Paesi membri per ascoltare governi, imprese, finanza, autorità locali e società civile e "muoversi a fare".
Cosa significa? Che per Guterres è necessario ora più che mai cominciare a lavorare su tre binari di accelerazione distinti ma interconnessi: ambizione, credibilità e attuazione.
Nell'ambito di questo punto, i Paesi più sviluppati sono tenuti a presentare contributi nazionali determinati prima del 2030 aggiornati. Non solo, nella lista dei loro impegni, soprattutto per quanto riguarda i grandi emettitori, rientrano sicuramente:
I Paesi delle Nazioni Unite dovranno presentare entro il 2025 "Contributi Nazionali Determinati a livello economico più ambiziosi, che prevedano tagli assoluti alle emissioni e coprano tutti i gas".
Ciò si traduce in:
Il secondo punto prevede un'azione collettiva delle amministrazioni locali: città, imprese, regioni e istituzioni finanziarie. Nel periodo che va dal 2025 al 2030, tutti e quattro gli attori in questione dovranno presentare piani di transizione in linea con gli standard di credibilità sostenuti dalle Nazioni Unite. Il rapporto commissionato dall'ONU "Integrity Matters" include tali impegni a zero emissioni, gli unici esistenti, a detta delle Nazioni Unite, "pienamente allineato con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi".
Ciò si traduce in:
L'ultimo punto riguarda la presentazione e condivisione dei partenariati di attuazione esistenti o emergenti che affrontano le sfide riguardanti da una parte la decarbonizzazione, dall'altra la giustizia climatica.
Ciò si traduce in: