
Gas, inflazione e aumento dei costi delle materie prime. È su questi tre macrotemi che da ormai diverse settimane ruotano le mosse dei leader europei, e a rincarare la dose arrivano le dichiarazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan: "L'Europa raccoglie quello che semina. Credo che l'Europa passerà questo inverno con seri problemi", commentando il comportamento dell'Unione Europea a seguito del conflitto russo-ucraino.
Sarà un inverno diverso dagli altri, a confermarlo è anche il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che proprio in queste ore ha rilasciato un vademecum di misure. Dal nome "Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale", il documento conterrebbe una serie di provvedimenti d'urgenza, che servono per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali.
Come sappiamo, il conflitto tra Russia e Ucraina ci ha imposto di dover ricercare nuovi fornitori di gas naturale, diversificando l'offerta di acquisto per garantire una copertura del fabbisogno nazionale di questa risorsa. Per quanto riguarda gli stoccaggi il governo si è prefissato come obiettivo di raggiungere un valore complessivo di stoccaggio di gas naturale al 90%.
Come sai, l'Italia era ed è ancora tra i Paesi più dipendenti dalla Russia per le forniture di gas naturale (circa il 40% nel 2021, con 29 miliardi di Smc su 76 miliardi di Smc di gas consumati), per questo motivo il governo Draghi, anche se dimissionario, è stato impegnato negli ultimi mesi su due fronti:
Inoltre il recente annuncio da parte della società russa Gazprom di chiudere il gasdotto Nord Stream 1 ha messo l'Europa nelle condizioni di dover trovare in breve tempo nuovi modi per massimizzare l'uso dell'energia. In particolare, ogni Stato dell'Unione Europea dovrà impegnarsi per adottare una serie di misure volontarie, mirate alla riduzione dei consumi a livello nazionale. Provvedimenti che, se dovesse esserci un nuovo stato di allerta, diventerebbero obbligatorie su iniziativa della Commissione Europea o di almeno cinque autorità nazionali che abbiano dichiarato lo stato di allerta.
Dal 1° agosto 2022 al 31 marzo 2023 i Paesi membri dovranno ridurre i consumi nazionali di gas di almeno il 15% "rispetto alla media dello stesso periodo di 8 mesi nei cinque anni precedenti". Questo vuol dire che il nostro Paese dovrà orientarsi su un valore medio di riferimento pari a 55,1 miliardi di Smc (standard metri cubi). Per questo l'Italia dovrà riuscire a tagliare almeno 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.
In caso di "Allerta UE" invece, l'Unione europea prevede che l'Italia possa riempire i propri stoccaggi in maniera superiore rispetto a quanto stabilito dall'Unione Europea, in misura pari al 58%. Ma il governo italiano ritiene di poter usufruire dell'obiettivo di riduzione in caso di allerta, che è pari al 7% e che permetterebbe all'Italia di tagliare lo standard metri cubi di gas naturale soltanto di 3,6 miliardi.
Ma quali sono le misure che il Ministero ha messo in campo per le famiglie italiane?
Il riscaldamento degli edifici varierà a seconda dell'uso e delle fasce climatiche:
Inoltre il periodo di accensione e di spegnimento del riscaldamento nel corso dell'anno subirà una riduzione di 15 giorni (otto giorni dopo l'accensione media e sette prima dello spegnimento medio annuo). Soltanto in alcune zone geografiche il riscaldamento subirà un ritardo nell'accensione di un'ora. Con queste misure saremmo in grado di risparmiare già 3 miliardi di Smc, alle quali si aggiungono anche una serie di accortezze e consigli che il Ministero chiede ai cittadini italiani, per impegnarsi a superare l'inverno senza esaurire i livelli di stoccaggio di gas attuali. E sono:
Se tutti riuscissimo a rispettare tali misure infatti, saremmo in grado di incidere ulteriormente per 2,7 miliardi di Smc. In totale avremmo tagliato più della metà degli obiettivi nazionali di risparmio del gas. Ma questo dipende solo dalla consapevolezza e dall'azione di tutti i cittadini.