Cosa sono i fiumi volanti dell’Amazzonia e perché sono fondamentali per la Terra

La foresta amazzonica è l’unico luogo al mondo dove l’umidità dell’aria non dipende dal fenomeno di evaporazione degli oceani. Ciò avviene per via dell’esistenza dei cosiddetti “fiumi volanti”. Vediamo insieme di cosa stiamo parlando.
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Francesco Castagna 12 Settembre 2023

Sapevi che sul Pianeta Terra esistono dei veri e propri fiumi che, invece di scorrere, volano? È il caso della foresta amazzonica e in portoghese vengono chiamati "rios voadores", fiumi volanti per l'appunto. I popoli indigeni e non, ne conoscono l'esistenza da anni, ma la loro importanza è stata scoperta passo dopo passo, una scoperta scientifica dopo l'altra.

Oggi sappiamo che queste invisibili correnti d'aria sono dei veri e propri "corsi d'acqua atmosferici" che si formano da masse d'aria, spesso accompagnate da nuvole, cariche di vapore acqueo e spinte dai venti. Devi sapere infatti che la foresta è a tutti gli effetti il solo posto al mondo dove gli incendi non sono la prima causa di formazione dell'umidità dell'aria. C'entrano i fiumi volanti, ma vediamo insieme come si formano, perché sono importanti e cosa minaccia la loro esistenza.

Un po' di storia

Nel 1992, per la prima volta, Jose Marengo dell'agenzia governativa "Centro di previsione del tempo e di studi sul Clima" (CPTEC) per descrivere i "getti di basso livello", ovvero delle correnti d'aria che trasportano il vapore acqueo attraverso l'Amazzonia passando lungo il versante orientale delle Ande, fino ad arrivare in  altre regioni del Brasile e persino in Argentina settentrionale.

Come funzionano i fiumi volanti

Ma quindi, com'è possibile che la foresta amazzonica abbia una disponibilità quasi continua e infinita di acqua? Sostanzialmente perché funziona come una pompa idrica: questo ecosistema trascina grazie agli alisei (venti regolari) l'umidità proveniente dall'Oceano Atlantico verso il continente. Una volta che l'umidità si trova nella zona continentale, cade sotto forma di pioggia sulla foresta.

Ma gli alberi non sono avari e grazie a un processo di evapotraspirazione (il processo per cui una quantità d'acqua passa dal terreno nell'aria allo stato gassoso per via di un duplice effetto: la traspirazione delle piante e l'evaporazione dal terreno) restituiscono l'acqua piovana all'atmosfera sotto forma di vapore acqueo.

Ciò accade come se fosse un flusso continuo, ecco perché l'aria si ricarica sempre di altra umidità, che continua a essere trasportata verso ovest per ricadere in seguito sotto forma di pioggia. E come si formano i fiumi presenti nella foresta amazzonica? Grazie a una sorta di "incidente geografico": i fiumi volanti infatti arrivano alle pendici della Cordigliera delle Ande. Lì precipitano parzialmente lungo il versante orientale della catena montuosa e formano le sorgenti dei fiumi amazzonici. Essendo però sbarrati da montagne alte circa 4mila metri, tornano indietro e vengono trasportati dai venti verso le regioni del Midwest, del Sud-Est e del Sud del Brasile e dei Paesi confinanti.

Il governo brasiliano ha avviato un progetto per tracciare e studiare tutti i fiumi volanti presenti. Sono 21 e ognuno dà origine a una conformazione geografica differente. Secondo alcuni studi condotti dall'INPA, l'Istituto Nazionale per la Ricerca Amazzonica, la quantità di vapore acqueo emesso dagli alberi della foresta amazzonica "può essere pari o addirittura superiore alla portata del Rio delle Amazzoni (200.000 m3/s), il tutto grazie ai servizi forniti dalla foresta".

Chi li minaccia

Sono principalmente due i grandi nemici dei fiumi volanti: se da una parte il settore agricolo e dell'allevamento potrebbe darsi una "zappa sui piedi" continuando a disboscare per creare nuovi terreni coltivabili o per il bestiame, dall'altra gli incendi indeboliscono sempre di più i Rios Voadores.

L'allarme era stato già minacciato da Greenpeace Brasile nel 2019, “Negli ultimi giorni l’acqua dei Rios Voadores (i fiumi volanti, ndr) che trasporta l’umidità atmosferica dall’Amazzonia a tutto il sud e il centro-ovest del continente, è stata sostituita dal fumo, notato persino negli stati di São Paulo e Paraná”; e nel 2023 anche dal WWF"secondo lo scienziato brasiliano Carlos Nobre, che nel 1999 ha iniziato il Large-Scale Biosphere-Atmosphere Experiment in Amazzonia, la foresta pluviale non sarà in grado di sopravvivere se questo dato raggiungesse il 20-25%, trasformandosi in una savana arbustiva nel giro di pochi decenni".

E questo scenario desolante sarà dovuto proprio alla scomparsa dei "fiumi volanti", fenomeni naturali in grado di generare fino al 45% delle precipitazioni. Pensa che ogni giorno circa solo uno dei 400 miliardi di alberi della Foresta Amazzonica è in grado di rilasciare nell'atmosfera circa 400 litri di acqua sotto forma di vapore. Ora capisci perché è importante tutelarli?

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