Cosa sono le assemblee cittadine e come potrebbero contribuire alla transizione ecologica

Un’idea che in Paesi come la Francia esiste già da qualche anno e ha ottenuto anche risultati concreti. In Italia prova a portarla un comitato promosso, tra gli altri, dall’Associazione Luca Coscioni, Eumans e Democrazia Radicale. Lo scopo sarebbe quello di formulare proposte di legge su specifici temi legati alla transizione ecologica, superando quegli interessi che impediscono ai partiti di sostenere cambiamenti concreti.
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Giulia Dallagiovanna 28 Aprile 2021

Potresti aver sentito della proposta di legge francese che vuole vietare i voli aerei interni per le tratte comodamente percorribili in treno, allo scopo di favorire il mezzo che inquina di meno. Quello che però potresti non sapere è che l'iniziativa è partita dalle assemblée des citoyens, le assemblee dei cittadini che in Francia sono attive già da qualche anno e nel 2020 sono state convocate dal premier Emmanuel Macron per discutere di questioni legate alla pandemie e alle sue conseguenze. Come spesso accade in questi casi, l'Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ma il comitato Politici per caso – cittadini informati per decidere sta provando a portare l'iniziativa anche da noi.

"È un'idea che circolava da tempo in ambiente radicale – ci spiega Lorenzo Mineo, coordinatore del progetto. – Me ne ha parlato la prima volta Mario Staderini, ex segretario,  e poi assieme all'Associazione Luca Coscioni gli abbiamo dato una struttura più definita. Ora stiamo raccogliendo 50mila firme per presentare questa proposta di legge in Parlamento: a partire da maggio saremo in tutte le piazze". Il comitato Politici per caso raccoglie, oltre all'Associazione Luca Coscioni, anche altre realtà come Eumans di Marco Cappato, Democrazia Radicale, le Sardine, Volt, Yezers, alcuni gruppi locali di Extintion Rebellion e di DiEM25 e così via.

Ma a cosa servono queste assemblee e soprattutto chi ne farebbe parte? L'idea è quella di formare gruppi composti da 150 o 200 persone estratte a sorte, che costituiscano un campione rappresentativo della popolazione e che quindi provengano da diverse regioni, appartengano a differenti fasce di reddito e di età e così via. L'assemblea dovrebbe poi confrontarsi con esperti su un tema specifico, affrontare una discussione e, alla fine, formulare una proposta di legge di cui il Parlamento dovrebbe tenere conto. "In questo modo si uscirebbe dalla logica della contrapposizione tra maggioranza e opposizione e dell'appartenenza a un partito – prosegue Mineo. – La logica è piuttosto quella della convergenza tra opinioni differenti: si cerca una soluzione che provi a mettere d'accordo le diverse parti in causa, dopo un lavoro di approfondimento che non è detto che venga fatto all'interno di un'assemblea eletta".

Le assemblee sarebbero formate da circa 200 cittadini estratti a sorte, ma che costituiscano un campione rappresentativo della popolazione

Gli esperti dovrebbero essere rappresentanti di tutti gli interessi che entrano in gioco. Quindi associazioni, ma anche imprenditori che potrebbero essere toccati da una determinata proposta, e poi professori e accademici con diverse specializzazioni e percorsi di studio.

In Italia potrebbero rilevarsi utilissime su un tema che dovrebbe essere al primo posto nella lista delle priorità di ogni governo: il cambiamento climatico e la transizione ecologica. "In un articolo su El Pais, un professore dell'Università di Edimburgo sottolineava come le istituzioni e i partiti avessero difficoltà a operare cambiamenti concreti su questi temi perché avrebbero dovuto smuovere interessi che sono ormai cristallizzati. Ad esempio, l'ultimo rapporto di Legambiente mostra come il nostro Paese conceda 37 miliardi di sussidi alle fonti fossili".

I quesiti su cui si potrebbe dibattere riguarderebbero ad esempio i sussidi agli allevamenti intensivi che oggi vengono elargiti attraverso la PAC (la politica agricola comune), le pubblicità che promuovono o invogliano alla sovraconsumazione, oppure di prodotti provenienti da aziende che superano una certa soglia di emissioni inquinanti. E ci potrebbe inoltre riallacciare alla proposta di tassare chi produce troppa CO2, lanciata dall'iniziativa Stopglobalwarming.eu, a cura di Marco Cappato e di Eumans.

Le assemblee potrebbero inoltre far riavvicinare i cittadini alla politica, in modo più approfondito e lento di quanto accade oggi. Non un consenso basato sul tifo o sull'aspettativa che l'uomo forte al potere risolva tutti i problemi, ma sulla una conoscenza della situazione che l'Italia vive e sulle possibilità concrete che esistono per migliorarla.