Cosa succede quando si lasciano marcire le piante morte (e perché conviene farlo)

Gli alberi secchi, così come altre piante, non vanno rimossi: anche da morti, svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema, perché rilasciano nutrienti nel suolo e lo arricchiscono.
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Redazione 15 Settembre 2024

Gli alberi secchi, così come altre piante, svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema di una foresta, ecco perché prima di rimuoverli bisogna valutare bene la situazione perché nella maggior parte dei casi è meglio lasciarli lì dove sono. Sotto la corteccia degli alberi in decomposizione c’è vita, sostengono la biodiversità. È assolutamente corretto dire che dai coleotteri ai funghi della decomposizione del legno, passando per i pipistrelli e per tante altre forme di vita, la loro sopravvivenza dipende dagli alberi morti. Questi, oltre a fungere da habitat, rilasciano nutrienti nel suolo, arricchendolo.

Come e quando muoiono gli alberi

Sono diverse le cause che portano alla morte di alberi e piante in generale. La vecchiaia della pianta è certamente tra le cause di morte ma molto più spesso la colpa è da ricercarsi nelle malattie: funghi e batteri possono infettare gli alberi in qualsiasi momento. Alcune malattie possono decimare intere foreste. Danni letali derivano da insetti e parassiti. Non bisogna dimenticare, poi, gli eventi climatici estremi. Non ultima è la competizione tra gli alberi che si verifica in foreste ad alta densità dove gli alberi “lottano” per nutrienti, acqua e luce.

Perché sono utili anche morti

Perché gli alberi siano utili anche da morti lo spiega, tra gli altri, David Lindenmayer, ecologo forestale e professore di ecologia e biologia della conservazione presso l'Australian National University, che urla al mondo: “lasciateli lì!”. Lindenmayer sottolinea il ruolo di quelli che ad un occhio poco attento e inconsapevole possono sembrare dei vecchi alberi rinsecchiti, buoni solo come legna da ardere.

In realtà, i vecchi alberi sono fondamentali per immagazzinare il carbonio. Pur non catturando nuovo carbonio, un albero morto conserva quello accumulato nel corso della sua vita e lo fa per lunghi periodi di tempo. Fare da deposito di carbonio è fondamentale per il bilancio dello stesso all’interno degli ecosistemi forestali.

La seconda vita degli alberi e delle piante morte

Sulla vita dopo la morte degli Alberi, è interessante quanto dice Matteo Garbelotto, professore di Patologia forestale presso l'Università della California a Berkeley. Grazie al loro sviluppo verticale, gli alberi morti ospitano una grande diversità di specie. Anche gli alberi caduti sono un prezioso habitat.

Ma come accade che un albero secco diventi l’habitat ideale per animali e insetti? Quando i basidiomiceti decompongono il legno, scompongono la lignina, un polimero organico complesso presente nelle pareti cellulari di molte piante. Una volta scomposta, la cellulosa si trasforma in una fonte nutritiva più accessibile per insetti, funghi e batteri.

I funghi, in particolare, accelerano il processo di decomposizione, ammorbidendo il tronco. Di conseguenza, una serie di colonizzatori hanno facile e comodo accesso a un rifugio e a elementi nutritivi. In altre parole, insetti come i coleotteri possono facilmente scavare nel legno per deporre le uova, roditori e anfibi possono annidarsi sotto la corteccia e gli uccelli trovano insetti di cui nutrirsi oltre a scavare nidi all’interno del tronco.

Articolo di Vincenzo Borriello