Cos’è il bracketing nello shopping e perché danneggia l’ambiente?

Acquistare più capi online. magari tutti uguali ma di taglie diverse, per poi restituire quelle che non vanno bene è una pratica che si chiama bracketing ed è molto nociva per il mercato, ma soprattutto per l’ambiente.
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Valentina Rorato 7 Dicembre 2023

Se ami lo shopping online, forse, hai fatto bracketing senza saperlo. Si tratta di una strategia di acquisto negli e-commerce in cui i clienti comprano più versioni dello stesso articolo da provare a casa, con l'intento di restituire quelle non adatte. Il meccanismo è semplice: nel dubbio che una taglia non vada bene o che un capo non vesta perfettamente, per evitare tutta la trafila dei cambi, si acquistano più prodotti, consapevoli che il reso è garantito e spesso anche gratuito.

Il bracketing è comune, soprattutto, per l'abbigliamento e gli accessori, come le scarpe, dove esistono variazioni per taglia e colore, e anche per gli articoli per la casa, dove i consumatori desiderano testare se un vaso o i cuscini sono adatti al proprio salotto o ingresso. Può sembrare molto comodo. Si riceve tutto a domicilio, dove si possono provare gli abiti, magari mixandoli con il proprio guardaroba, e superare l’incertezza dello shopping. La pratica è inoltre rafforzata dai numerosi rivenditori che offrono resi gratuiti e da alcuni, come Amazon, che incoraggiano la pratica con politiche “prova prima di acquistare”.

Purtroppo, non è tutto oro quello che luccica. Questa strategia sta avvelenando il mercato e fa molto male all’ambiente.

Perché danneggia l’ambiente?

I resi creano un costo ambientale difficile da comprendere. Quando si restituisce qualcosa, si pensa che il rivenditore si limiti a rifornire l'articolo. Ma la verità è molto più inquietante. Il 25% dei prodotti finisce negli inceneritori e nelle discariche (di solito in altri paesi).

Questo perché il settore della logistica non è tagliato per i resi, che sono estremamente onerosi da gestire. Dopo che un rivenditore ha ricevuto un articolo, deve aprire le scatole, ispezionare il prodotto, reimballarlo e restituirlo al centro logistico. Il prezzo di tutto ciò (che comprende manodopera, stoccaggio e movimentazione) può ammontare a circa il 66% del costo originale dell'articolo. In altre parole, è un processo che richiede tempo e manodopera e che non vale la spesa.

Mentre l’ industria del fast fashion è particolarmente ostile quando si tratta di distruggere i propri prodotti, alcune aziende sono state sorprese a bruciare frigoriferi, lavastoviglie, materassi, smartphone, tablet e altro ancora, restituiti ma perfettamente utilizzabili. Il risultato? L’industria della vendita al dettaglio, in particolare il settore della moda, è responsabile di 11,3 milioni di tonnellate di rifiuti tessili scartati ogni anno e del 10% della produzione globale di CO2. Il bracketing non fa altro che gettare altra benzina sul fuoco e ad aumentare l’allarmante impatto ambientale dell’industria della moda.

Fonte | Parlamento europeo