Cos’è il Buy Nothing Day, il movimento di protesta contro il consumismo globale del Black Friday

Stanno già partendo i primi sconti della settimana, in occasione del Black Friday, Venerdì 25 Novembre 2022. Ma la lotta al consumismo ha un suo grande alleato, il Buy Nothing Day: un giorno dove non si spende nulla.
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Francesco Castagna 18 Novembre 2022

Natale 2022 si avvicina e c'è chi con l'aumento dei prezzi pensa già di approfittare degli sconti del Black Friday di quest'anno, il 25 novembre.  Questo perché i consumatori devono far fronte a un aumento sensibile delle bollette e a un costo della vita sempre maggiore. Secondo le stime di Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto congiuntamente con SWG su un campione di consumatori tra i 18 e i 65 anni, sono a rischio circa 5 miliardi di euro di consumi nei periodi in cui normalmente si spende di più per via delle festività in arrivo.

Le stime sono simili se si confrontano i dati con una recente rilevazione IPSOS per Federdistibuzione sul sentiment dei consumatori: il 65% degli intervistati spenderà meno rispetto al 2021 per l'acquisto di ornamenti e addobbi natalizi; il 62% farà lo stesso per i regali destinati a persone adulte; il 50% comprerò meno prodotti alimentari tipici delle festività, mentre il 47% ridurrà la spesa dedicata ai regali per i bambini. E neanche Istat è tenero a riguardo, anzi conferma il trend negativo del clima di fiducia dei consumatori, che raggiunge i livelli più bassi da maggio 2013.

Ecco perché da alcuni anni gli italiani stanno cominciando ad anticipare di quasi un mese la spesa per i regali di Natale, sperando di risparmiare in maniera significativa su beni di ogni genere. Così, tra chi ha bisogno di rifarsi il guardaroba invernale e chi ha puntato quel telefono, tv, o elettrodomestico ormai da tempo, continua ad alimentarsi un sistema produttivo che, come ti abbiamo raccontato più volte in passato, inquina.

Se ci pensi, non c'è ricorrenza più collegata ai temi che affrontiamo ogni giorno che il Black Friday, lo stesso nome ha origine dall'inquinamento. Negli anni 50 in America nacque un giorno di offerte, per poter vendere le enormi quantità di merci che venivano prodotte al tempo. Il nome Black Friday gli è stato dato qualche anno dopo dai commercianti di Filadelfia: il “venerdì nero” così chiamato per il traffico intenso di automobili che bloccava le strade della metropoli.

Di fatto, non servivano di certo i recenti studi per dimostrarci che un evento del genere avrebbe avuto un impatto significativo sull'ambiente.

Le ricerche degli ultimi anni confermano che il venerdì tanto amato per lo shopping è nero anche per il clima. Secondo un rapporto pubblicato dal sito web di comparazione prezzi Money.co.uk, il Black Friday è una minaccia per il clima, specialmente per le consegne a domicilio. Durante il 2020 infatti nel Regno Unito le consegne del Black Friday britannico avevano prodotto 429.000 tonnellate di emissioni di gas serra.

Quindi, come rispondere? Chiaramente con un movimento anti-consumista. Si chiama "Buy Nothing Day", è nato ormai 27 anni fa, nel 1995 sotto la spinta di un gruppo di attivisti fondato da Kalle Lasn. Film maker, autore, editore di riviste e attivista, Lasn è famoso per le sue azioni di culture jamming, un tipo di protesta che mira ad andare contro l'invalidità dei messaggi pubblicitari dei mass media. Decostruire e spostare gli oggetti in contesti in cui il significato a volte viene addirittura capovolto. Questa è "la giornata del non acquisto", che nel mondo ha trovato sempre più consenso e si è sviluppata con numerose campagne.

Dalla parodia delle sigarette Camel, con il cartoon del cammello "Joe Chemio", a quella del profumo Obsession di Calvin Klein. Dall'immagine di un codice a barre dei prodotti, che diventa una prigione dalla quale scappare all'organizzazione di manifestazioni in cui i carrelli della spesa vuoti vengono fatti sfilare fino alla riproduzione di una Statua della Libertà che sorregge una carta di credito, mentre nel frattempo affonda nel mare.

Insomma, chiudere il portafoglio e magari dedicarsi al volontariato, fare Zombie walk (muoversi lentamente e in gruppo in zone dove si acquista molto senza poi comprare nulla). Un altro gesto significativo, praticato da chi aderisce al Buy Nothing Day è incentivare il Bookcrossing, per evitare di comprare ulteriori libri.