Cos’è il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e perché l’Italia deve aggiornarlo

Entro giugno 2024 l’Italia dovrà presentare il PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, alla Commissione europea. Per questo motivo, traendo spunto dagli obiettivi proposti dall’UE, il Governo italiano e il MaSe hanno avvitato una consultazione pubblica per aggiornare il testo.
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Francesco Castagna 16 Maggio 2023

Si tratta di uno dei documenti nazionali più importanti che l'Italia dovrà presentare all'Unione europea. Stiamo parlando del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che dovrà essere riaggiornato  e presentato all'UE per il 30 giugno prossimo, tenendo conto di un questionario che il MASE ha lanciato, aprendo la consultazione pubblica a tutti: privati, associazioni, stakeholders e istituzioni.

Se non ne avevi mai sentito parlare, questo documento è lo strumento con cui gli Stati Membri stabiliscono le proprie politiche e misure per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2030. Un primo passo verso il raggiungimento della neutralità climatica, previsto dall'Unione europea entro il 2050.

Dovendo coniugare gli obiettivi previsti dalla transizione ecologica e un passaggio alle fonti rinnovabili equo e solidale anche per le classi meno abbienti, il PNIEC è una sfida e a tutti gli effetti il quadro di riferimento per lo sviluppo del Paese. Esso però va oltre il 2030, che è solo la prima di diverse tappe. Come arriveremo a questa data quindi viene definito all’interno del PNIEC, ma in esso devono rientrare anche le basi su come costruiremo una società futura.

Ma cosa contiene il testo? Il documento si articola fondamentalmente in cinque macro-aree di riferimento, che a livello di contenuti riguardano: decarbonizzazione; efficienza energetica; sicurezza energetica; mercato interno dell’energia; ricerca, innovazione e competitività.

Per raggiungere gli obiettivi europei e internazionali la decarbonizzazione dovrà essere al centro del PNIEC, in modo tale da trasformare tutti i settori economici: civile, trasporti, agricoltura. Tra questi sono presenti anche quelli definiti "Hard-to-abate", ovvero i settori industriali più energivori, come acciaio, chimica, ceramica, carta, vetro, cemento e fonderie, dove risulta più difficile, per l'appunto, abbattere le emissioni di gas serra.

Il PNIEC dovrà seguire il Piano industriale verde proposto dall'Unione europea, per indirizzare la politica industriale verso investimenti e politiche a sostegno della produzione di prodotti sostenibili. Per farlo il governo italiano dovrà tenere conto di tre dimensioni:

  • dimensione sociale: per rendere il PNIEC sostenibile non solo a livello ambientale ma anche a livello sociale bisognerà tenere conto degli impatti occupazionali, supportando la richiesta di nuove competenze
  • dimensione economica: un buon Piano nazionale italiano per l'energia e il clima dovrà anche valutare una strategia per finanziare la transizione verde al meglio
  • dimensione partecipativa: prima che il PNIEC venga presentato all'Unione europea il governo italiano dovrà garantire il coinvolgimento delle rappresentanze degli attori

Come segnala giustamente il think thank Ecco "Le politiche e le misure per la decarbonizzazione, nei fatti, incideranno anche sui consumi dei singoli cittadini". Per questo motivo e per il fatto che il Governo italiano dovrà tenere conto soprattutto della dimensione partecipativa degli attori è stato pubblicato on line il questionario consultivo in vista dell’aggiornamento del PNIEC.

Il questionario, pubblicato lo scorso 8 maggio, sarà online per tre settimane fino al 26 maggio. In previsione del 30 giugno prossimo, quando verrà discussa la proposta di aggiornamento del PNIEC, si terrà quindi conto degli orientamenti emersi nel questionario che è aperto a tutti: privati, associazioni, stakeholders e istituzioni.

Come emerge dal sito del MaSe, siamo all'inizio di una fase iniziale di un processo di informazione e condivisione delle informazioni sul Piano. Fase che durerà fino a giugno 2024, quando cittadini, industrie, operatori del settore, regioni, comuni, parlamento avranno concordato sul lavoro svolto. A giugno 2024 quindi verrà presentato "alla Commissione europea della versione definitiva del PNIEC, e che comprenderà anche strumenti di consultazione sul testo più strutturati, come la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), e canali istituzionali come la Conferenza Unificata".

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