
Sono sempre di più le pratiche agricole provenienti dal passato che vengono riportate in utilizzo. Con l'evoluzione dei tempi e l'industrializzazione della società, molte di queste erano state abbandonate a favore di altri modi di concepire la coltivazione della terra. Ad oggi, però, molte tecniche rimaste abbandonate per tantissimo tempo vengono recuperate. Motivo della ricomparsa è anche la diffusione dell'agricoltura biologica, tornando a rendere valide antiche pratiche nei campi come il sovescio.
Il sovescio è una pratica che prevede l’interramento di materiale vegetale al fine di migliorare la fertilità del terreno e rappresenta un’ottima alternativa al letame. Il sovescio può essere praticato con la semina di colture erbacee, da leguminose o da graminacee. La pratica del sovescio con semina di coltura erbacea può essere con essenza in purezza o conosciate.
Chiariamo questo punto. Quando si utilizza il termine “in essenza di purezza” vuol dire che viene seminata una sola specie di pianta. Il termine “conosciate”, invece, significa che si seminano insieme più specie di piante diverse. In prossimità della fioritura, la coltivazione di essenze viene trinciata e lasciata disidratare per alcuni giorni per poi essere interrata ad una profondità di circa 25 cm. Una parte della massa sotterrata viene trasformata in humus e un’altra parte in elementi nutritivi come l’azoto dalla coltura che farà seguito.
Per quanto riguarda il sovescio leguminoso, caratterizzato per la sua attività di azotofissazione, incrementa la presenza di azoto nel terreno. In questo modo gli strati superficiali del terreno si arricchiscono di elementi nutritivi. Altro esempio sono le graminacee che, interrate alla fioritura, faranno sì che durante la decomposizione si produca più humus che cessione di principi nutritivi di pronto utilizzo. In questo modo per le colture successive si evitano problemi come la carenza di azoto.
Il sovescio svolge una serie di funzioni dove l’azione fertilizzante è soltanto la punta dell’iceberg. Protegge il suolo, ad esempio, nei periodi piovosi. Si limitano i processi erosivi e ciò è fondamentale soprattutto per l’agricoltura biologica in quanto si preserva l’accumulo di sostanze organiche negli strati superficiali del terreno. Il sovescio protegge la falda idrica, favorisce la stabilità del terreno e svolge un’azione di controllo contro le erbe infestanti. Il sovescio, poi, svolge un’azione biocida.
Il sovescio sta trovando applicazione dell’agricoltura biologica. C’è da dire che lo sviluppo di questa pratica è limitata dal fatto che non tutti gli agricoltori dispongono dello spazio necessario. Disporre di un terreno grande un paio di ettari può essere limitante. Con maggiore spazio si può pianificare la rotazione in modo appropriato e fertilizzare il terreno a costi più contenuti rispetto all’uso del letame.