Avresti mai immaginato di creare un vero e proprio ecosistema in una vecchia lampadina da buttare? Ebbene sì, puoi farlo! Se ne hai un po’ da gettare via, pensaci bene perché possono diventare dei meravigliosi terrarium (dei veri e propri ecosistemi in miniatura e autosufficienti non influenzati dal clima esterno) bellissimi da sfoggiare su mensole e scrivanie, per un micro mondo vegetale da curare con attenzione e grazia.
Un terrarium è un contenitore chiuso o semi-chiuso che ospita piante e, talvolta, piccoli animali, ricreando un ecosistema in miniatura. Di solito è fatto di vetro o plastica trasparente, permettendo di osservare l'interno senza disturbare l'ambiente al suo interno.
Può essere un vaso, un acquario, una bottiglia o qualsiasi altro contenitore trasparente. La trasparenza è fondamentale per permettere la penetrazione della luce necessaria per la fotosintesi delle piante. Il fondo del terrarium, invece, è solitamente composto da uno strato di drenaggio (come ciottoli o sabbia) seguito da un substrato fertile (come terra o compost) per fornire nutrienti alle piante. Le piante scelte devono essere adatte all'ambiente chiuso del terrarium. Le specie comuni includono felci, muschi, piante succulente e altre piante tropicali o resistenti alla siccità. Un terrarium riproduce un ecosistema perché crea un ambiente autosufficiente in cui i processi naturali come la fotosintesi, la respirazione e il ciclo dell'acqua si verificano in un ciclo chiuso. Le piante assorbono l'anidride carbonica e, con l'aiuto della luce solare, producono ossigeno e glucosio.