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Cosmetici di qualità: come riconoscerli dall’INCI

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Hai mai provato a leggere l’INCI di un prodotto? É quella lunga lista di ingredienti spesso riportati con nomi incomprensibili. Cercare di orientarsi tra di essi, però, ci consente di fare scelte d’acquisto consapevoli e più sane, sia per l’ambiente che per la nostra salute.
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Evelyn Novello 9 Luglio 2023

Sono moltissimi i prodotti cosmetici che troviamo ormai negli scaffali di negozi e supermercati e ognuno di essi cerca di attirare i consumatori con slogan, immagini accattivanti e fragranze invitanti. Per fare una scelta consapevole però, occorre leggere cosa davvero contengono. Entra in gioco qua l'INCI, la lista degli ingredienti elencata di solito sul retro del prodotto, lunga e di solito incomprensibile. Conoscere il significato di ogni sostanza è complesso ma qua cerchiamo di darti una guida che ti aiuterà a orientarti nelle tue scelte cosmetiche con un approfondimento sulle sostanze che dovresti evitare, sia perché contribuiscono all'inquinamento ambientale, sia perché possono essere dannose per la salute.

Guida all'INCI

L’INCI può essere composto da diverse diciture. Se l’ingrediente è indicato in latino con il suo nome botanico, significa che non ha subito nessun trattamento ed è stato inserito nella sua forma pura e naturale. L'indicazione in lingua latina e in lingua inglese significa che questo è un derivato naturale dalla materia prima. Se la dicitura dell’ingrediente è in inglese, significa che ha subito un trattamento chimico prima di essere inserito nel composto. Unica eccezione è il termine parfum (fragranza) che è in francese. Se trovi, invece, un formato alfanumerico, significa che si tratta di un colorante scritto seguendo il registro internazionale di “Color Index International“.

Sostanze da evitare

Siliconi

Ormai sotto attacco da tempo sono i siliconi, polimeri derivati dal silicio. Hanno proprietà idrorepellenti e antistatiche. Non sono dermocompatibili perché creano una pellicola su pelle e capelli che sembra idratare e proteggere, ma non è così. Non apportano nutrimento a pelle e capelli e non sono biodegradabili, perciò inquinano. Sull’INCI dei prodotti cosmetici li trovi riportati con i seguenti nomi: Amodimethicone, Dimethicone, Dimethiconol, Cyclomethicone, Ciclopentasiloxane, Trimethylsiloxysilicate e altri siliconi indicati con nomi terminanti con -thicone; -xiloxane; -silanoil.

Petrolati

Il petrolato è una gelatina ottenuta dalla raffinazione del petrolio. Si tratta di un prodotto comedogeno e non biodegradabile, che è stato recentemente inserito tra i cancerogeni di classe II. Nell’INCI lo trovi con questi nomi: Petrolatum, Paraffinum Liquidum (o Paraffina), Vaselina, Cera microcristallina (o Microcrystalline Wax), Mineral Oil, Propylene glycol, Isopropyl.

La paraffina, in particolare, è una miscela di idrocarburi saturi che si ottiene dalla distillazione del petrolio. Per questo risulta essere molto simile agli oli minerali: è incolore e inodore ed è utilizzata in cosmesi per le proprietà emollienti.

Tensioattivi

I tensioattivi sono sostanze chimiche aggressive che possono disidratare la pelle. In etichetta vengono riportati con la dicitura: Sodium Lauryl Sulfate (SLS), Amonium Lauryl Sulfate, TEA-Lauryl Sulfate, Magnesium Laureth Sulfate, MEA Laureth Sulfate, Sodium Laureth Sulfate (SLES) e Amonium Laureth Sulfate.

Il Sodium Laureth Sulfate (SLES) e il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) derivano dalla raffinazione del petrolio e, come puoi immaginare, per loro natura sono molto inquinanti. Li puoi trovare di solito in prodotti come shampoo, bagnoschiuma e bagnodoccia in quanto producono molta schiuma.

Aggiungiamo a questa categoria il PEG o Glicole Polietilenico o Polietilenglicole. Spesso la sigla PEG è accompagnata da un numero (PEG-2, PEG-30, PEG-400) il quale indica il numero di ossidi di etilene attaccati al composto di base. Considerando che l’ossido di etilene è cancerogeno, è preferibile un PEG con un numero basso (ad esempioPEG-2) piuttosto che un PEG con un numero alto (ad esempio PEG-30). I PEG contribuiscono allo smantellamento della capacità della pelle di assorbire l'umidità e i nutrienti di cui necessita.

Parabeni

Composti organici aromatici, utilizzati come conservanti per le loro proprietà battericide e fungicide. Penetrano nella pelle e nei tessuti e permangono all’interno per diverso tempo. Li puoi trovare con il suffisso -paraben: (es. methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben). Si tratta di sostanze che l'organismo non riesce a smaltire e che, per questo, possono essere pericolose. La Commissione europea ha applicato nei loro confronti il principio di precauzione e richiesto studi di sicurezza mettendone al bando cinque.

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Polimeri plastici

I polimeri sono estremamente inquinanti in quanto fanno parte della categoria delle cosi dette “micro plastiche”, spesso usate nei prodotti per capelli. Tra i polimeri vietati dal primo gennaio 2020:

– Polietilene (PE – Polyethylene)
– Polimetilmetacrilato (PMMA – Polymethyl methacrylate)
– Nylon
– Polietilene tereftalato(PET – Polyethylene Terephthalate)
– Polipropilene (PP – Polypropylene)

Triclosan

Il triclosan è un antibatterico presente in moltissimi prodotti, dai dentifrici ai detersivi per la casa, è in grado, secondo diversi studi americani, di interferire con il funzionamento di vari antibiotici, rendendoli sostanzialmente inutili. Nel 2017 l’FDA aveva chiesto di eliminarlo dai saponi perché aumenta il numero di batteri in grado di sopravvivere agli antibiotici.

Disodium EDTA, Tetrasodium EDTA

Questi termini complessi si riferiscono all’acido etilendiamminotetraacetico, una sostanza che trattiene le molecole dei metalli pesanti e che viene impiegata per bonificare terreni inquinati. Disodium EDTA e Tetrasodium EDTA sono da evitare per le conseguenze che possono provocare all’ambiente, soprattutto per fondali marini e corsi d’acqua nei quali i sedimenti metallici mettono a rischio la fauna.

Solfati schiumogeni

MEA, DEA e TEA hanno un'azione aggressiva sulla pelle perché possono dare vita alle nitrosamine che, per l’appunto, sono cancerogene per la pelle. Nell'INCI sono riportati con le diciture: Cocamide DEA, Oleamide DEA, Lauramide DEA, Cocamide TEA, Oleamide TEA, Lauramide TEA, Cocamide MEA, Oleamide MEA, Lauramide MEA, Linoleamide DEA, Myristamide DEA, Stearamide DEA, DEA-Cethyl Phosphate, DEA-Oleth-3 Phosphate, TEA-Lauryl Sulfate Thiethanoamine.